Autogol per Landini: il regalo alla Meloni si traduce in un maldestro tentativo di provocazione politica 

Voleva essere una provocazione politica ma si traduce in un imbarazzante autogol per Landini. D’altronde per la sinistra sindacale non è un buon periodo, bisogna capirli, quando le idee scarseggiano, di contenuti non c’è traccia e lo spettro del fascismo utilizzato contro il governo ormai annoia anche loro, è tempo di organizzare qualche teatrino che mediaticamente possa far parlare. Il grido di rivolta diventato ormai un mantra per Landini, è stato accompagnato dall’annuncio dello sciopero generale del 29 novembre, indetto contro la manovra economica del governo Meloni: “Credo che sia arrivato il momento di una rivolta sociale perché avanti così non si può più andare”. “Continuo a pensare che di fronte a quello che sta succedendo c’è bisogno di una rivolta sociale perché è in discussione la libertà delle persone”. Poi stamattina, prima dell’incontro con il presidente del Consiglio, ha alzato a suo modo la provocazione, ma di figure ne ha fatte tante, non quella dell’intellettuale sperata però : “Regalerò a Giorgia Meloni il libro di Albert Camus L’uomo in rivolta, perché di fronte a un livello di ingiustizia e di diseguaglianze come quello che si sta determinando, le persone non devono girarsi dall’altra parte”. Ha detto Landini, convinto. 

A Palazzo Chigi, durante l’incontro con i sindacati, il leader della Cgil si è presentato con un regalo per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ‘’L’uomo in rivolta’’, un libro di Albert Camus. Una dedica però che sembra calzare perfettamente su Landini, più che sulla Meloni. 

‘’Sono ragazzi’’, dispiace però che come sempre siano anche sfortunati, anche questa volta, gli sia andata male. Infatti Landini, concentrato sulla provocazione politica, ha sbagliato il regalo: ha

scelto l’unico libro nel quale Albert Camus, premio Nobel per la Letteratura, nel 1957, comunista militante, intellettuale francese di ispirazione esistenzialista e razionalista, esprimeva tutte le sue perplessità sull’approccio ideologico della sua stessa parte politica e chiedeva di discutere nel merito. 

La rivolta di Albert Camus è molto diversa da quella che rivendica il segretario della Cgil: la vera rivolta di cui parla Camus, è ricerca del senso dell’equilibrio, non azzeramento della situazione esistente, è un’azione creatrice e non distruttrice, la rivolta rivendica una unità non una divisione, la rivolta è una richiesta di solidarietà, non una rivoluzione. 

I libri sono il sale della vita: arricchiscono l’anima, aprono la mente e sono l’occasione per scoprire e crescere. Un augurio di cuore a Landini, che ne ha tanto bisogno. 

Dopo il libro anche la calcolatrice: il festival dei gadget flop 

Anche ai migliori può capitare di fare confusione, magari solo per un istante. È successo a Giorgia Meloni, ospite a Porta a Porta, dove ha commesso un piccolo errore di calcolo. Notizia flash: oltre a essere Presidente del Consiglio, è anche un essere umano. 

Ma niente di grave: si è subito corretta. Il vero problema è quando lo stato confusionale diventa cronico, come sembra accadere al segretario UIL, Pierpaolo Bombardieri. Dimenticando di trovarsi a Palazzo Chigi e forse immaginando di essere sul set di un reality, ha deciso di regalare al Presidente del Consiglio un gadget “indispensabile”: una calcolatrice. 

La pronta risposta di Giorgia Meloni però, ha stroncato la becera ironia. “Dopo la confusione che ho fatto a Porta a porta, sono contenta che Bombardieri mi abbia portato una calcolatrice, così potrà fare anche lui questo rapido calcolo. Quando questo governo si è insediato, nel 2022, il Fondo sanitario nazionale era di 126 miliardi. Nel 2025 raggiungerà la cifra record di 136,5 mld. Questo vuol dire che, in due anni, il Fondo sanitario è aumentato di 10,5

miliardi di euro. Nel 2026 il fondo crescerà ancora e arriverà a 140,6 mld. La spesa sanitaria non aumenta solamente in termini assoluti, ma anche come spesa pro-capite, anche tenendo conto dell’inflazione”. E niente, non ha funzionato neanche stavolta. Per Landini e Bombardieri, ritentate, magari la fortuna sarà dalla vostra parte.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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