In un momento storico in cui la politica si occupa di gestire giochi di palazzo per dare un governo al paese, c’è un Italia che va avanti, dei ragazzi che provano a costruire il proprio futuro in un contesto veramente difficile, sia in entrata che in uscita, in cui il merito non viene sostenuto da adeguati finanziamenti volti ad aumentare le borse di studio. Ieri, martedì 3 Settembre, in tutta Italia si sono svoltii test di ammissione ai Corsi di Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria. Sono oltre 68.000 i candidati, ragazzi e ragazze che proveranno a realizzare il loro sogno di entrare nella Università che li potrà vedere uscire con il tanto desiderato camice bianco. Fa rabbia pensare che di questi candidati ne entrerà uno ogni sei, secondo il numero programmato dal MIUR in base all’accesso Nazionale Programmato, e che molti di loro saranno costretti a cambiare il loro percorso di studi. Uno stato efficiente, un sistema universitario efficiente, dovrebbe essere strumento della realizzazione dei sogni di uno studente non una ghigliottina che invece li costringe a rimettere in discussione i loro progetti di vita. E pensare che il sistema sanitario nazionale ha un enorme bisogno di un ricambio generazionale della classe medica. In Molise addirittura per carenza di personale sono stati chiamati dottori in pensione. Il dato allarmante diffuso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane dei 56 mila medici che il Servizio Sanitario Nazionale perderà nei prossimi 15 anni saranno sostituiti solo il 75%, cioè 42 mila. E gli ingressi dei nuovi dottori non sarà risolutore di questo problema. Il tutto viene aggravato dall’esigua disponibilità di borse di studio che vengono messe a disposizione dei ragazzi che una volta laureati devono accedere alle scuole di specializzazione. Non solo quindi pochi ingressi ma anche chi ultima il proprio il percorso di studi rischia di non poterlo completare per una assurda “mancanza di fondi”.
Tutto questo perché? Perché continuiamo a essere uno stato miope e poco lungimirante. Una classe politica di poltronisti, sempre più distante dai reali bisogni delle nuove generazioni e di come dallo loro realizzazione dipenda il futuro di questo paese. In tutti questi anni non si è mai riusciti a fare una oculata programmazione che riuscisse a prevedere adeguati finanziamenti che consentissero di ampliare la formazione di un numero importante di giovani aspiranti medici che continuiamo incessantemente a regalare ad altri paesi che sono in grado di garantirgli condizioni e strumenti che l’Italia gli nega.
Come Azione Universitaria ci siamo sempre battuti per un sistema accademico che con il merito, con l’ampliamento delle borse di studio possa essere volano di crescita per le carriere di molti studenti, di molti cervelli che siamo sempre pronti a sottolineare quando vanno via e che non siamo minimamente in grado di trattenere.
Lo ha dichiarato il Coordinatore Nazionale di Azione Universitaria, Pasquale Oronzio.