«Desidero sottolineare la prontezza con cui il Governo è intervenuto in seguito alla decisione della Mozarc di Mirandola di chiudere il proprio reparto produttivo di macchine per dialisi e delocalizzare l’attività, mettendo a rischio circa 350 posti di lavoro e competenze tecnologiche di rilievo. Grazie all’intervento immediato degli uffici competenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, infatti, è stato convocato tempestivamente il tavolo di crisi con l’obiettivo di garantire la continuità produttiva industriale, salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare una produzione essenziale per la filiera sanitaria italiana». A parlare è Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
«In seguito – prosegue Barcaiuolo – già il 9 luglio si è tenuto un incontro durante il quale l’azienda si è impegnata a sospendere la procedura di licenziamento e ad avviare un processo di reindustrializzazione. In quella circostanza, inoltre, si è sottolineato che il progetto di rilancio dello stabilimento dovrà mantenere alti standard qualitativi e garantire i livelli occupazionali, data l’importanza strategica del sito a livello europeo. Al successivo incontro del 17 settembre, l’azienda ha comunicato di aver ricevuto sei manifestazioni d’interesse per il sito di Mirandola e ha confermato la prosecuzione della produzione fino a gennaio 2025. Viste le premesse, si tratta di un primo risultato importante che attesta l’impegno di un Governo che ha dimostrato la massima determinazione per tutelare il futuro dell’impresa e dei lavoratori».
«Per comprendere quanto il Governo si stia adoperando per incentivare la competitività del settore biomedicale – aggiunge l’onorevole Daniela Dondi – basta citare qualche numero. Ad oggi, infatti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha gestito le seguenti misure: a valere sui contratti di sviluppo sono state presentate 65 domande per un totale di agevolazioni concesse pari a 488,3 milioni di euro, e un totale di investimenti attivati di 1.855,89 milioni di euro; a valere sugli Accordi di innovazione, risultano invece 22 progetti, il valore dei programmi finanziati è pari a circa 190 milioni di euro mentre le agevolazioni concesse sono pari a circa 89 milioni di euro».
«Infine, anche se non in ordine di importanza – conclude Dondi – è fondamentale che i Paesi europei lavorino insieme per contrastare la concorrenza sleale e tutelare le nostre imprese e i dipendenti, garantendo un commercio libero ed equo. Desidero fare un plauso al Governo per la strategia adottata in questo e in altri tavoli di crisi, che mira a valorizzare sia le competenze dei lavoratori, ma anche a sviluppare progetti duraturi nel tempo, con l’obiettivo di difendere comparti produttivi all’avanguardia in Europa».