Barcaiuolo (FdI): “Anche la Corte dei Conti boccia l’Emilia-Romagna nella gestione dell’alluvione”

«Si moltiplicano ogni giorno le responsabilità dell’amministrazione regionale in merito alle alluvioni che hanno colpito la Romagna. A tal proposito, è desolante la fotografia scattata dal presidente della Corte dei Conti – sezione controllo dell’Emilia-Romagna – Marcovalerio Pozzato, durante la presentazione del giudizio di parifica del rendiconto 2023 della Regione. Pozzato ha fatto riferimento a risorse impegnate per meno del 10% e lavori affidati che non sono stati del tutto rendicontati: l’ennesima, gravissima, dimostrazione dell’inadeguatezza con cui l’amministrazione regionale ha gestito il territorio e la sicurezza dei suoi cittadini». A parlare è Michele Barcaiuolo, senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.

«La Corte dei Conti – commenta Barcaiuolo – ha evidenziato una grave criticità nella capacità della Regione di monitorare i lavori, nonostante i fondi necessari fossero stati stanziati. È inaccettabile, soprattutto dopo le tragedie che hanno colpito la Romagna negli ultimi due anni, che la Regione non riesca a verificare in tempo reale l’avanzamento degli interventi. Come ha spiegato Pozzato, il problema deriva dal fatto che la Regione affida le risorse a un soggetto attuatore, in questo caso l’Aipo, senza esercitare un adeguato controllo sull’effettiva esecuzione dei lavori. Questo vuoto di controllo, ritenuto particolarmente grave dalla magistratura contabile, evidenzia una preoccupante mancanza di coordinamento e trasparenza». 

«Come se non bastasse – prosegue Barcaiuolo – se il rendiconto 2023 ha evidenziato queste problematiche, anche per il 2024, come ha rilevato la Corte dei Conti, la situazione non sembra migliorare. Meno del 10% delle somme stanziate per gli interventi sui bacini fluviali è stato impegnato, un dato che lascia più che perplessi e porta a chiedersi se l’amministrazione regionale sia realmente in grado di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. Non possiamo accettare che le risorse pubbliche vengano gestite in modo così approssimativo, soprattutto dopo due alluvioni devastanti in soli sedici mesi in Romagna. Siamo stati testimoni di una gestione irresponsabile che ha messo gravemente a rischio la sicurezza e il futuro di tante persone. Non si può più fare finta di niente: è arrivato il momento in cui chi ha amministrato deve assumersi le proprie responsabilità e chiedere scusa ai cittadini».

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