Un altro grattacapo molesta il Nazareno. Un grattacapo che, ancora una volta, proviene dalla terra delle Taranta. Il PD barese e, più in generale, quello pugliese, sprofondano sempre più in basso, affossati dalle continue inchieste che, quasi all’ordine del giorno, devastano i componenti di spicco della sinistra locale. Con l’accoppiata Decaro-Emiliano che sembra ormai essere giunta al capolinea e il feudo rosso, lì nel tacco dello stivale, appare irrimediabilmente compromesso.
Soldi per progetti mai svolti
Anche questa volta, infatti, a essere nei guai è un fedelissimo di Decaro, il sindaco di Bari “affidato” dal governatore pugliese Michele Emiliano alla sorella del boss di Bari Vecchia, Capriati. Alessandro D’Adamo è il nuovo nome finito nel fascicolo degli indagati della Procura Europea. Addirittura l’Europa che bacchetta il PD. D’Adamo è (era, ormai) assessore al Comune di Bari, con delega al Bilancio e facente parte di quella lista “Iniziativa democratica-Sud al Centro” alla quale prese parte anche Anita Maurodinoia, l’altra fedelissima di Emiliano, ex assessore ai Trasporti in Regione dimessasi per lo scandalo di compravendite di voti che ha interessato il marito (al quale proprio ieri è stato confermato l’arresto) e che, a quanto pare dalle inchieste, le avrebbe fruttato parecchi consensi. Tornando a D’Adamo, la sua accusa è quella della truffa ai danni dello Stato. Sarebbe infatti l’assessore, titolare di un istituto di formazione accreditato dalla Regione nonché di una università telematiche, tramite i quali D’Adamo sarebbe riuscito a ricevere dei finanziamenti. Il totale ammonterebbe a 8,8 milioni di euro di provenienza comunitaria, al fine di mettere in atto dei corsi, molti dei quali, però, non sono mai stati svolti.
Schlein tra le nuvole
Un nuovo grattacapo non da poco. Solo poche ore prima, infatti, l’ultimo candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra a Bari (anche su questo tema c’è da discutere), Nicola Colaianni, aveva profetizzato: “Non ci sono indagini sulla giunta né su appalti del Comune di Bari”. Una sentenza degna di essere pronunciata dallo “iettatore” di Canale Cinque. Parole invecchiate malissimo: d’altronde, è difficile aspettarsi che, dopo le continue brutte notizie che affossano il PD pugliese, ci fosse ulteriore spazio per altre. Ma i dem continuano a stupirci. Stupisce, infatti, anche il commento della segretaria del PD Elly Schlein, che annuncia un reset totale: “A Emiliano ho chiesto un rinnovamento netto degli assetti del governo regionale, che non si può tradurre nella mera sostituzione di chi è andato via”. E ancora: “Quando succedono cose gravi come quelle emerse da alcune inchieste ogni forza politica, anziché cercare il facile capro espiatorio e puntare il dito verso gli altri dovrebbe avere l’intelligenza di guardarsi dentro. Il PD lo sta facendo. Io ho chiesto ai nostri militanti e amministratori di arrivare prima, di essere i nostri anticorpi”. Ma di quella “pulizia” dal peccato originale, al Nazareno non c’è neppure l’ombra. Anzi, le inchieste continuano ad aumentare. Schlein sembra vivere tra le nuvole.
Meloni risponde al PD: “Non è l’Italia che voglio costruire”
In questa situazione, com’è oramai ovvio, ci sguazza Giuseppe Conte, che continua a sostenere la tesi dell’onestà. Opportunista: è riuscito a ottenere uno scontro alle primarie per il candidato sindaco del campo largo a Bari proponendo un suo nome piuttosto che unirsi a quello del PD locale. E quando poi le acque hanno iniziato ad agitarsi, è riuscito a tirarsi indietro. Come a dire: “Ecco, ve l’avevo detto”. “Io ho portato un patto per la legalità – ha commentato – Ora di fronte a quest’ultimo scandalo giudiziario non mi pronuncio. Lascio che si pronuncino i gruppi dirigenti del PD e che facciano loro dichiarazioni. Io ho già dichiarato. La nostra posizione è chiara. Adesso dichiarino loro”. Un silenzio che riesce ancora a imbarazzare il PD, che in Puglia sta vivendo un incubo: nella confusione più totale, i dem se la prendono con tutti. Col Tg1, reo di aver fatto sapere agli italiani quello che stava accadendo, e anche, immancabilmente, con il Governo Meloni, colpevole invece di aver iniziato le indagini per un possibile commissariamento del Comune di Bari. La risposta è arrivata direttamente dal Presidente del Consiglio in persona: “Non capisco – ha detto Giorgia Meloni – se il Partito Democratico si lamenta perché ritiene che la legge sullo scioglimento dei Comuni non sia adeguata, e possiamo parlarne; ma se quello che ci chiedono è che le amministrazioni governate dal centrosinistra debbano avere un occhio di riguardo rispetto a tutte le altre, si capisce – ha concluso – che non è l’Italia che io voglio costruire”.