Bari. Barcaiuolo (FdI): Decaro definisce ‘atto di guerra’ un’azione doverosa che tutela legalità e democrazia

«Fanno sorridere le dichiarazioni del Sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale dopo l’arresto di 140 persone in un’inchiesta della Dda barese che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019, ha definito ‘atto di guerra’ la nomina, da parte del Ministro Piantedosi, di una commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune». Sono queste le parole con cui Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri Difesa al Senato della Repubblica, attacca il sindaco Decaro in merito ai recenti fatti che hanno sconvolto l’opinione pubblica di Bari.

«È imbarazzante apprendere che Decaro non si è limitato a parlare di “atto di guerra” – commenta il senatore – ma ha parlato di “sabotaggio” della “vita democratica”. Vista la gravità dei reati in questione, mi sembra superfluo chiarire che le procedure messe in atto dal Ministero dell’Interno non rappresentano un mero “atto di guerra”, bensì un’azione obbligata da parte di un Governo che vuole tutelare legalità e democrazia».

«Le dichiarazioni del Sindaco Decaro – prosegue Barcaiuolo – non sono soltanto inaccettabili, ma anche fuorvianti per l’opinione pubblica. Sostenere che l’applicazione della legge rappresenti un atto bellico è un tentativo infelice di distogliere l’attenzione dalla gravità delle accuse mosse nei confronti di alcuni membri dell’amministrazione comunale, che saranno chiarite nelle opportuni sedi di giustizia».

«Come cittadini e come istituzioni, abbiamo il dovere morale e legale di garantire la trasparenza, l’onestà e l’integrità nella gestione della cosa pubblica. Qualsiasi tentativo di ostacolare o minare gli sforzi volti a perseguire la legalità e a combattere la corruzione deve essere respinto con fermezza. Invitiamo il Sindaco Decaro a riflettere sulle sue parole e a sostenere il Governo nel nostro impegno comune per un’amministrazione pubblica trasparente e al servizio dei cittadini», la conclusione di Barcaiuolo.

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