I dem commissionano un sondaggio che li dà perdenti. È questo l’inizio di una storia tragicomica che narra di un PD, e di una sinistra, totalmente allo sfascio in vista delle elezioni in Basilicata. Una coalizione destinata alla sconfitta dopo i litigi che per settimane sono andati avanti sulla scelta del candidato, nonostante la pace ritrovata sul nome di Piero Marrese, che pure non ha accontentato l’intero campo larghissimo che invece unito (neppure convintamente) si presentò alle regionali in Abruzzo. Ma perse comunque: in Abruzzo, nonostante le zizanie su Marsilio presentate dalla sinistra – anzi, ripresentate, visto che il governatore correva per il suo secondo mandato –, il centrodestra ha ottenuto il 54% dei voti, incrementando i consensi in quel tête-à-tête ambito dalla sinistra col suo candidato Luciano D’Amico, fermatosi al 46%. Ecco, lo scenario in Basilicata è abbastanza simile, solo che gli antefatti sulla scelta del candidato di centrosinistra (anzi, solo sinistra, dati gli addii di Azione e Italia Viva) hanno svelato il marcio che si cela dietro quello che viene definito campo largo: un’accozzaglia di partiti che, col solo fine di fronteggiare una destra più forte, cerca di unirsi prima delle elezioni, molte volte senza successo.
I cittadini l’hanno capito e già i sondaggi presagiscono un altro fallimento in Basilicata: dopo il sondaggio pubblicato da Noto, secondo il quale Vito Bardi, candidato del centrodestra, era dato addirittura avanti di ben undici punti percentuale, ora anche il sondaggio Winpoll, commissionato dal PD, dà la sinistra come perdente: stando quanto rilevato da Winpoll, Piero Marrese è dato al 46,4% mentre Vito Bardi al 51,5%. Una differenza non di poco, specialmente in considerazione della vicinanza alla chiamata alle urne: si vota il 21 e il 22 aprile, e cinque punti possono già essere troppi da ribaltare. Fratelli d’Italia è dato come primo partito al 18,7%, seguito dal Partito Democratico che fa flop, staccato di più di due punti percentuale. La differenza sostanziale, dunque, è tutta lì: i cittadini lucani hanno percepito la serietà di una coalizione fin da subito pronta a riproporre il nome di Vito Bardi a guida della Regione, a fronte di un centrosinistra litigioso, come a livello nazionale, così a livello locale. Neppure i sondaggi commissionati sorridono ai dem: a fine aprile il verdetto conclusivo.