“Leggo con dispiacere la dichiarazione della presidente della Bce, secondo cui i banchieri centrali sarebbero abituati ad avere ‘la pelle dura'. È così che si chiama, oggi, quell'insensibilità alla realtà sociale che faceva indignare Guido Carli quando era governatore della Banca d'Italia e impostava una politica monetaria rigorosa, ma non cieca dinanzi alle condizioni del Paese reale?”. Così Marco Osnato (FdI), presidente della Commissione Finanze della Camera, commentando la risposta di Christine Lagarde alle critiche di alcuni governi dell'Eurozona — in particolare, Francia e Italia — all'ultimo rialzo dei tassi d'interesse, il nono consecutivo. “Nel 1974, all'apice della recessione indotta dagli shock petroliferi, Carli disse che se il suo istituto avesse rifiutato di finanziare lo Stato avrebbe compiuto un ‘atto sedizioso', nocivo degli interessi nazionali e delle prerogative della politica”, ricorda l'esponente di Fratelli d'Italia. “Oggi i trattati europei vietano il finanziamento degli Stati da parte della Bce, ma questo non significa che l'approccio debba essere diverso da quello di Carli”, aggiunge. “Il quadro macroeconomico del Vecchio continente resta difficile: mentre questo Parlamento e questo Governo fanno di tutto per alleggerire il peso sopportato dai cittadini, a Francoforte remano nella direzione opposta”, denuncia il presidente della Commissione Finanze. “Anche gli italiani hanno sviluppato la pelle dura dopo anni di misure sbagliate, assunte da esecutivi non legittimati dalle urne”, conclude Osnato. “Ma se a ogni accenno di dissenso le autorità tecniche scrollano le spalle, o addirittura gridano alla violazione della loro indipendenza, anziché fare squadra con chi è investito di un mandato popolare, finiremo per bruciarci tutti”.