Gli ultimi dati li riporta Europa Today.
“Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Europa, è una città sempre più islamica. Nelle sue scuole primarie e secondarie adesso oltre il 50% degli studenti sceglie invece dell’ora di religione cattolica quella musulmana.“
Il sito di informazione cita i numeri pubblicati dall’Osservatorio delle Religioni e della Laicità per l’anno scolastico 2018-2019.
Del resto, a dire che “Bruxelles, la capitale dell’Unione Europea, nel 2030 sarà a maggioranza musulmana”, era già stato Redouane Ahrouch, fondatore del Parti Islam. Si tratta di un partito che vuole fare del Belgio uno stato islamico.
Qualche mese fa spiegava all’agenzia Adnkronos che lì “il 33% della popolazione è di religione islamica. Su 1,2 milioni di abitanti, ci sono circa 400mila musulmani. Nel giro di 12 anni, nel 2030 saremo in tutto 1,3-1,4 milioni e noi saremo la maggioranza”. La capitale belga, che è anche la principale sede delle istituzioni dell’Unione europea, sarà dunque “la prima regione d’Europa ad essere a maggioranza musulmana”.
Un auspicio che dal nostro punto di vista è una minaccia, visto che nel programma di questo e altri movimenti politici simili c’è l’imposizione della sharia.
Senza contare il marchio di fabbrica, visto che questo movimento politico islamista che opera nel cuore della regione dove hanno sede le Istituzioni UE pare abbia avuto inizio a Molenbeek, roccaforte degli estremisti islamici in Belgio, focolaio di reclutatori per lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante.
In questo scenario, assume un significato sempre meno simbolico e più concreto, la recente proposta lanciata da Giorgia Meloni per portare a Roma (o ad Atene) la Capitale d’Europa. Idea divenuta un punto del programma di Fratelli d’Italia per le Elezioni Europee 2019.
“La Capitale dell’Unione europea deve essere il luogo più rappresentativo della sua millenaria tradizione, non il luogo più comodo dove mettere gli uffici.” Ha detto la Meloni.
La Capitale UE non può e non deve essere il simbolo di un’Europa che ha smarrito, se non svenduto, la sua identità, aggiungiamo noi. Tantomeno l’Europa delle radici cristiane e classiche potrà continuare ad avere come sede delle sue principali Istituzioni una città che in balia del lassismo buonista rischia di divenire musulmana e di fatto sottoposta alla legge islamica.
Il 26 maggio si vota anche per questo.