Bellucci (FDI): con la cannabis il M5S vuole fare cassa sulla pelle degli italiani

Il Movimento 5 Stelle, di recente, attraverso l’iniziativa del senatore Matteo Mantero, ha depositato un disegno di legge per permettere la coltivazione domestica di Marijuana fino a 3 piante femmine in casa propria o in forma associata – per un massimo di 30 soci – e di detenere fino a 15 grammi di sostanza presso il proprio domicilio e 5 grammi fuori. Il Vice Premier Di Maio approva, definendola una “buona proposta”, mentre la Lega borbotta che la tematica non è nel contratto. Salvini si è chiaramente opposto, aprendo all’ennesima fibrillazione nel Governo Conte.

A mettersi però sul piede di guerra, rispetto all’ipotesi di legalizzazione delle droghe derivanti dalla canapa, sembra esserci soltanto Fratelli d’Italia che, come da tradizione della destra politica italiana, non concede sconti sul tema. Infatti, Maria Teresa Bellucci, deputato di FDI, psicologa, psicoterapeuta, un passato all’insegna dell’impegno nel sociale e ora Capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza e nella Commissione Affari Sociali da molti mesi conduce azioni battagliere già contro l’ambigua attività condotta dai negozi di “canapa light”, sorti in seguito a un vuoto di legge. L’abbiamo sentita ora che si è aperto questo nuovo fronte.

On. Bellucci, dalla tolleranza della vendita di canapa light alla proposta di legalizzazione della marijuana il passo è stato brevissimo.
I barbari non osarono quanto i grillini! Oggi ritorna il tema del fare “cassa” sulla pelle degli italiani attraverso la legalizzazione della cannabis ad uso ricreazionale, per provare a fare fronte alle promesse di mancette elettorali.

Cosa pensa delle ragioni addotte dal M5S che, come affermato nel blog di Beppe Grillo, ritengono una priorità la legalizzazione della vendita e della produzione di marijuana?

In questi casi per me a parlare è la scienza, non le opinioni personali. Le Rassegne sistematiche degli ultimi 4 anni su centinaia di studi, quelli più seri e pubblicati in base alla metodologia applicata e alle referenze delle fonti, hanno dimostrato senza ombra di dubbio che il delta-9 – tetraidrocannabinolo (THC), il principale componente psicoattivo della cannabis, è in grado di distruggere il ruolo regolatore del sistema dei cannabinoidi endogeni inducendo cambiamenti neurotossici nelle zone del cervello ricche di recettori cannabinoidi, alterando le prestazioni emotive e cognitive (in particolare se l’esposizione si è avuta in adolescenza). É stato osservato come il consumo di cannabis può causare disturbi psichiatrici con l’aumento dei tratti schizotipici e come sia un fattore di rischio rilevante associato con tentativi di suicidio in campioni psicotici e non psicotici.

E quali conseguenze vengono accertate?

In un panorama mutato di utilizzo di droghe, oggi quasi sempre proposto in termini di policonsumo, la legalizzazione della cannabis facilita il consumatore ad utilizzare ulteriori droghe, ponendolo nella condizione di ricercare un livello di piacere sempre più elevato per poter placare il proprio disagio. Tutto questo, circa gli ipotetici risparmi economici paventati dai grillini, determina un’impennata della spesa sanitaria e pensionistica, per i danni psichiatrici e organici rilevabili. Inoltre, l’assunzione di cannabinoidi determina un incremento degli incidenti stradali, non solo con danno diretto del consumatore di droga ma anche della popolazione generale potenzialmente a rischio. Infine, non si contrasta il potere delle mafie perché queste, per una banale logica di mercato, introdurrebbero sostanze ancora più potenti e dal costo competitivo. A tal riguardo, Borsellino definiva dilettanti di criminologia coloro che ritengono che mediante la legalizzazione delle droghe si possa indebolire la criminalità.

La presenza della Lega al Governo dovrebbe veder rappresentati i valori del centrodestra, soprattutto quelli su cui non si possono ammettere deroghe

Dall’avvio dell’attuale Legislatura si assiste in modo sempre più oltraggioso al tentativo di smantellamento delle conquiste dei diritti non negoziabili su cui si fondano la cultura e la società italiana, rispetto al valore del merito, del sapere, del rispetto del più fragile e della tutela della salute. Ho da poco appreso con preoccupazione le parole del Ministro Fontana che circa la chiusura dei Cannabis Shop rimanda la decisione a verifiche di una non precisata coerenza con la normativa vigente. Segnalo al Ministro Fontana che il Consiglio Superiore di Sanita’, gia’ nel mese di Aprile dello scorso anno, si era espresso ricordando che la legge 242/2016 non include la produzione, vendita e conseguente consumo di prodotti con cannabis a basso contenuto di Thc. Lo stesso CSS, altresi’, ha dichiarato la pericolosita’ di tali prodotti e ne ha raccomandato il divieto alla vendita.

Eppure Salvini si dice contrario alla proposta di legge per la legalizzazione della Cannabis.

Forse Salvini non sa che in commissione congiunta Affari Sociali e Agricoltura i suoi colleghi di governo hanno portato una risoluzione per la produzione e commercializzazione dei fiori di canapa sativa, ovvero della parte psicoattiva della pianta. In qualita’ di capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali, sono prima firmataria di un provvedimento che contrasta questa folle proposta del M5S. La Lega non ha ancora presentato una sua risoluzione, o sottoscritto il mio provvedimento, seppur a parole ha sostenuto quanto da me proposto. Quindi, informo il Ministro Salvini che il M5S ha gia’ incardinato il provvedimento che porterebbe alla legalizzazione della CANNABIS per uso ricreativo e alla permanenza dei CANNABIS shop. Dagli amici della Lega mi aspetto qualcosa di piu’ che sostegno a parole, mi aspetto i fatti.

In questi mesi si è resa protagonista anche di una marcatura strettissima nei confronti del Ministro della Salute Giulia Grillo, soprattutto su questi temi.

Il Ministro Grillo aveva chiaramente fatto intendere la propria posizione sulla cannabis: legalizzazione. Era assolutamente evidente, infatti, quando ha dichiarato la volontà di una sinergia pubblico-privato sulla coltivazione della cannabis che altro non e’ che il tentativo strumentale di avvicinare culturalmente le droghe ai cittadini comuni, irretiti dal profitto economico derivante. La conferma è l’odierna volontà dei 5 Stelle di audire, nella Commissione Congiunta Affari Sociali e Agricoltura, in tema di produzione e commercializzazione di inflorescenze di cannabis sativa, i 14 tecnici convocati dai 5 stelle stessi e di voler escludere i 12 professionisti del settore da me presentati, poiché reputati di parte.

Aveva colto più di un indizio che costituivano una prova di quanto stesse per accadere.

Infatti avevo denunciato che il passo successivo sarebbe stato quello di far vendere ai privati la tanto agognata sostanza, su larga scala, per maturare profitto economico per loro e per lo Stato. La cosa peggiore di questa vicenda, pero’, e’ la strumentalizzazione dell’Istituto farmaceutico militare di Firenze che, nei limiti delle difficolta’ di produzione, non viene considerato meritevole di potenziamento in termini di risorse professionali ed economiche, oltre che strutturali, al fine di poter assicurare la cannabis ad uso terapeutico alle persone che ne hanno reali necessita’.

Quindi siete favorevoli all’uso a scopo terapeutico?

Certo, Fratelli d’Italia si batte per la salute degli italiani, ma Cannabis terapeutica e “spinello” non sono la stessa cosa. L’Istituto chimico e farmaceutico militare di Firenze rappresenta una vera eccellenza italiana nel panorama internazionale, emblema di produzione industriale di cui essere fieri. Ritengo sia doveroso intervenire con un nuovo piano di investimenti pubblici per potenziare la produzione di cannabis ad uso terapeutico, cosi’ da poter essere reale elemento di supporto per le persone bisognose, e, al contempo, aprirsi all’esportazione estera per soddisfare l’aumento della richiesta, contribuendo alle finanze pubbliche mediante i profitti derivanti. Ma si è scelto di prendere un’altra strada.

In tutto questo, la Lega sembra non voler aprire una crisi con il M5S nemmeno sulla marijuana libera. Cosa farà Fratelli d’Italia?

In un’Italia in cui si viene esautorati di ruolo e funzioni appena si contrariano i potenti, Fratelli d’Italia non smetterà di lottare per ciò che è giusto, convinti che se la Lega non mollerà i Grillini, il Governo GiallloVerde, parafrasando Pasquino, continuerà a fare all’Italia più danni di quanti ne abbiano fatti i barbari.

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