Da alcune settimane il dibattito sia giornalistico che social sugli affidamenti illeciti e lo scandalo scoppiato a Bibbiano ha provocato una serie di reazioni sempre più concentrate e incrementali, culminate con diverse manifestazioni di solidarietà e la ricerca della verità su quello che potrebbe essere la punta dell’iceberg di un sistema malato, passato inosservato e impunito per troppo tempo. Dal mondo della politica esponenti come Giorgia Meloni, fino ad arrivare ad artisti e personaggi pubblici come Laura Pausini e Nek, si sono mossi per chiedere verità e giustizia sui bambini ingiustamente sottratti alle loro famiglie.
Nel frattempo un altro caso è arrivato agli onori della cronaca: il “Russiagate all’italiana”. Presunti fondi provenienti dalla Russia in cui sarebbe coinvolta la Lega di Matteo Salvini.
Da qui è iniziato un dibattito – che è ancora in atto – tra chi sostiene che l’inchiesta “Angeli e Demoni” sia stata utilizzata a vantaggio dei cosiddetti “sovranisti” per distrarre l’attenzione pubblica e chi invece ritiene proprio il Russiagate l’argomento messo in campo da chi non vorrebbe concentrare ulteriormente l’attenzione sugli affidi illeciti. Ma andiamo con ordine.
LO SCANDALO AFFIDI DI BIBBIANO È STATO USATO PER DEVIARE L’ATTENZIONE PUBBLICA SUL RUSSIAGATE?
Prendiamo come esempio l’analisi realizzata su Twitter da Pietro Raffa – Partner e Digital Strategist di MR & Associati Comunicazione e collaboratore con varie testate come Huffington Post, l’Espresso e l’Unità. (http://pietroraffa.com/info/) per sostenere la tesi secondo la quale Bibbiano sarebbe stata utilizzata per coprire il Russiagate ma che in realtà, numeri alla mano, dimostra esattamente l’opposto. Partiamo proprio da questa analisi ed esaminiamola.
Il 27 giugno 2019 iniziano a circolare le prime informazioni sullo scandalo affidi rilasciate dagli organi di stampa e il web inizia a commentare la vicenda.
In questo tweet si evince già come sia fuorviante la posizione assunta da diversi esponenti politici sulla possibilità che lo scandalo affidi sia stato utilizzato per distrarre le masse sui fondi dalla Russia. Di fatto, le prime informazioni su Bibbiano, risalgono a un periodo antecedente all’uscita del Russiagate e dopo il boom iniziale la sua visibilità crolla repentinamente.
Altro dato interessante: le uscite sul Russiagate risultano essere circa 1/3 in confronto a quelle su Bibbiano. Una prima indicazione che gli stessi utenti sono molto più interessati e invogliati a condividere informazioni sullo scandalo affidi piuttosto che l’inchiesta sulla Russia. Un’ulteriore segnale che smonta l’operazione di “insabbiamento forzato” da parte della destra italiana.
Qui si parla di “tentativo di occultazione dell’inchiesta di Bibbiano”, ma bisogna ricordare che il tutto è nato proprio perché ci sono stati episodi di presunto insabbiamento da tutte le parti tirate in causa come dimostra il tweet di Emanuele Fiano del 21 luglio.
“Obiettivo distrazione dal Russiagate raggiunto”.
Tutt’altro: questa stessa analisi dimostra che non solo l’inchiesta “Angeli e Demoni” sia uscita diversi giorni prima del Russiagate, spingendo il web a commentare, ma che sostanzialmente gli utenti siano più coinvolti nella condivisione di notizie sullo scandalo affidi. D’altronde è la natura del tema a essere molto più condivisibile. Per gli utenti l’ipotesi di fondi dalla Russia alla Lega non sarebbe grave tanto quanto una madre a cui viene tolto il figlio. E sinceramente dovrebbe essere così per tutti.
Giorgia Meloni – una delle prime a parlare dello scandalo affidi – partecipando all’evento organizzato da Fratelli d’Italia a Bibbiano disse: “Mentre nelle favole ci sono gli orchi che rubano i bambini per mangiarli, qui sembrerebbe che ci fossero degli orchi che rubavano i bambini per mangiarci sopra. Se dovesse essere confermata la colpevolezza di queste persone, chiediamo per loro condanne esemplari e che siano perseguite per tortura e sequestro di persona, ovvero per reati più gravi di quelli che vengono contestati oggi”.
E proprio sulla linea del leader di FdI che la ricerca della verità sugli affidamenti illeciti dovrebbe essere una battaglia comune. Proprio perché riguarda i nostri figli e ha spalancato le porte a una realtà che non si conosceva o che si cercava di tenere nascosta. E il fatto stesso che si provi a mettere sullo stesso livello due argomenti diversi per tema e importanza, dimostra la necessità per alcuni di moderare conversazioni e provare a rendere meno importante un’inchiesta che potrebbe rivelarsi uno degli scandali italiani più grande di sempre.