“Black Live Matter”: il volto vandalico e iconoclasta dei manifestanti 

La deriva esterofila e cosmopolita della società globale non ha risparmiato nessuna delle principali città del mondo: da Firenze a Milano, da Bologna a Torino, dalle metropoli americane a quelle europee. Le manifestazioni dei “Black lives matter” – lautamente finanziate da George Soros e messe in campo per affossare il governo Trump – trovano nella sinistra antagonista il loro perfetto interlocutore politico.

I numerosi atti vandalici compiuti ai danni di attività economiche, sedi di partito, monumenti e luoghi sacri sono la “preziosa eredità” lasciata dal corteo in ricordo di George Floyd. Gesti idioti, che però ricalcano un disegno preciso: la distruzione della nostra storia, della nostra cultura e della nostra tradizione per fare posto ad una “società aperta” fondata sull’assenza di riferimenti spirituali e identitari.

Se ancora non fosse chiaro, lo ribadiamo: la lotta al mondialismo passa anche dalla totale condanna di queste idiozie, pronte a sfruttare qualunque fatto di cronaca per aizzare lo spettro della “rivolta”. Inutile ribadire che tali fenomeni, come da copione, sono il parto diretto di quelle stesse élite economiche che pretendono di combattere.

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Leo Valerio Paggi
Leo Valerio Paggi
Leo Valerio Paggi per La Voce del Patriota.

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