Blinken è arrivato a Kiev per rassicurare sugli aiuti statunitensi

Oggi il Segretario americano, Tony Blinken, è giunto oggi in Ucraina – precisamente a Kiev – per interloquire sugli aiuti approvati dagli Stati Uniti d’America ultimamente, come mezzo di contrasto all’invasione russa.

Approssimativamente, il Governo americano avrebbe stanziato 1,4 miliardi di dollari in materiale militare: principalmente difese antiaeree Patriot e NASAMS, oltre alle munizioni necessarie per combattere il nemico.

Durante la visita di oggi, Blinken, uno degli accompagnatori avrebbe attestato che la sua presenza in loco è dovuta alle rassicurazioni che gli USA intendono fornire alla popolazione ucraina, considerando anche le ultime offensive russe nella zona di Kharkiv: secondo quanto riportato dal Capo della sicurezza nazionale ucraina, Oleksandr Lytvynenko, circa 30.000 soldati russi avrebbero attaccato la regione. 

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha richiesto anche altre due difese Patriot, attestando che gli armamenti provenienti dall’America siano molto importanti per fare la differenza nel conflitto.

La richiesta del Premier ucraino si deve ad un deficit effettivo delle difese aeree nell’intero territorio, fondamentali per difendere le regioni bersagliate dai russi con missili e droni di fabbricazione iraniana Shahed.

Tra le discussioni odierne anche il Summit sulla sicurezza in Svizzera, da cui la Russia peraltro è stata estromessa: piuttosto strano che il Cremlino veda la propria assenza come una procurata avversità da parte delle forze euro-occidentali, considerando la sua forte aggressione nei confronti del popolo ucraino. Ormai è ben noto che la coerenza non sia il “piatto forte” della diplomazia e dell’oligarchia russa.

L’impegno di Blinken in ambito internazionale sta aumentando sensibilmente, forse anche per l’incapacità del Presidente Biden di gestire situazioni estremamente delicate come questa: probabilmente il programma del sotto-governo americano è quello di limitare i danni anche a livello internazionale, evitando di conseguenza possibili incidenti diplomatici. D’altro canto gli interventi del Premier progressista statunitense, non hanno portato particolari risvolti positivi nell’ambito della cooperazione globale: semmai. le scelte compiute, hanno soltanto rischiato di peggiorare la situazione sotto molti punti di vista.

Per quanto riguarda le relazioni tra Washington e Kiev, sembra ci sia una fiducia e stima reciproca: la visita di oggi è avvenuta “a sorpresa”, dunque una visita inattesa  ma comunque gradita dall’apparato governativo ucraino corrente. Una mossa piuttosto astuta quella di Blinken, che non ha intenzione di abbassare la notorietà degli USA nei rapporti che coinvolgono l’Occidente, specialmente quando si tratta di conflitti alle porte dell’Europa: continente che peraltro contribuisce moltissimo all’Alleanza atlantica.

Attualmente non è chiaro se l’Ucraina riuscirà veramente ad entrare all’interno della NATO, lo stesso vale per l’Unione Europea: nonostante ciò, nessuna delle due organizzazioni sembra voler abbandonare l’Ucraina che peraltro fa parte della superficie europea e di conseguenza  transitivamente occidentale.

L’arrivo delle risorse americane è fondamentale per l’Ucraina: oggi nella città di Vovchansk, nella Regione di Kharkiv, si sono verificati pesanti bombardamenti russi. L’impressione è che la Russia possa eseguire a breve una carneficina, noncurante della popolazione ucraina civile presente sul territorio.

In conclusione, le difese antiaeree potranno contribuire ampiamente ad una gestione migliore del conflitto, ma il tempo – così come il conflitto – corre velocemente, senza tener conto delle dinamiche diplomatiche e della burocrazia nel trasporto degli armamenti.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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