Ieri a Bologna si è svolta la manifestazione pro Europa organizzata dai sindaci dem, sulla falsariga della manifestazione di Roma convocata da Michele Serra. E se la piazza di Roma era stata schiacciata dalle polemiche per i soldi pubblici spesi da Gualtieri per finanziarla (circa 350mila euro), la “piazza per l’Europa” di Bologna non va meglio: esposti alla Corte dei Conti per capire da dove provengano i finanziamenti, scontri con la polizia e bandiere della Ue bruciate.
FdI: “Esposto alla Corte dei Conti”
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, afferma che la manifestazione è stata finanziata con 200mila euro circa derivanti da sponsorizzazioni private (non ancora rivelate). L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Stefano Cavedagna, mostra le incongruenze: dipendenti comunali utilizzati per lavorare alla manifestazione, di domenica, l’utilizzo di una sala del Comune, un servizio di riprese video da Palazzo d’Accursio e l’ufficio stampa del Comune di Bologna utilizzato per l’organizzazione dell’evento. “Andremo alla Corte dei Conti per presentare un esposto contro il sindaco, per presunto danno erariale. Il sindaco Lepore del Pd si prenda le sue responsabilità. I soldi dei bolognesi non possono essere utilizzati per una piazza della sinistra”, afferma in una nota Cavedagna.
“Bene il decreto Sicurezza”
Sempre a Bologna si è svolta ‘l’altra manifestazione’, organizzata da Potere al Popolo per dire no al riarmo. A quest’ultima hanno partecipato i centri sociali facendosi notare per gli scontri con la Polizia e per il rogo di una bandiera dell’Unione Europea. Nel tentativo di raggiungere la manifestazione pro Europa i facinorosi si sono scontrati con le forze dell’ordine, respinti dopo un lungo fronteggiamento. Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, si concentra sull’importanza del decreto Sicurezza appena approvato in Consiglio dei ministri: “Gli scontri tra manifestanti e polizia a Bologna confermano che era necessario varare norme per rafforzare le tutele delle nostre forze dell’ordine, le quali quotidianamente sono impegnate nel garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Bene, quindi, ha fatto il governo Meloni ad approvare venerdì scorso il decreto Sicurezza in cui sono contenute importanti misure che, tra le altre cose, vanno proprio nel senso di garantire maggiori tutele alle nostre donne e uomini in divisa”.
Schlein non pervenuta
Piazza di Bologna oscurata anche dalla manifestazione contro il riarmo andata in scena il giorno prima a Roma, con l’ex presidente Conte che, non solo ha detto no alle armi e al piano europeo, ma si è anche incoronato leader delle opposizioni e vera alternativa al governo Meloni. Elly Schlein drammaticamente silente, non presente a nessuna delle manifestazioni del weekend, per il Pd solo delegazioni e sindaci. Arriva in soccorso Sara Funaro, sindaco dem di Firenze: “Non c’è separazione con la loro piazza”, riferendosi alla manifestazione dei 5 Stelle. Sul palco, oltre a Lepore e Funaro, prendono la parola i paladini della sinistra: tra gli altri Prodi, Serra e Gad Lerner. La piazza però è salita agli onori della cronaca non per gli argomenti trattati, ma per le polemiche e le contraddizioni che dilaniano il Pd, diviso al suo interno tra chi vuole il riarmo e lo vota in Europa e chi la pensa come i 5 Stelle. In tutto questo colpiscono le assenze e i silenzi della segretaria Elly Schlein.