Bologna, la prefettura fa tacere la sinistra: “Violenze degli anarchici”. Smontato l’assurdo complotto sul Governo

Ecco che, ancora una volta, gli antagonisti scendono in piazza e attaccano autorità e forze dell’ordine. E ancora una volta, anziché arrivare solidarietà unanime verso i feriti, la sinistra preferisce inveire contro il governo e contro la sua presunta volontà di censurare il dissenso. E a sostegno della tesi creano il classico caso mediatico e istituzionale, che ingloba anche questura e prefettura, incolpate di farsi dettare gli ordini dall’esecutivo e dai manifestanti di estrema destra.

Il sindaco dem urla al complotto

In piazza a Bologna sono scesi membri di Casapound per portestare contro il degrado. E già prima della loro manifestazione, si era levato il grido di allarme di Elly Schlein, preoccupata del fatto che il corteo si svolgesse fin troppo nelle vicinanze della stazione. Quasi come fosse una chiamata alle armi, i militanti di estrema sinistra non potevano sopportare un tale affronto in una delle loro città più care e quindi hanno dovuto rispondere. Scendono in piazza i partigiani dell’Anpi, è la classica manifestazione antifascista. Tra i volti noti c’è proprio quello di Elly Schlein, quello di Nicola Fratoianni e anche quello di Emily Marion Clancy, vicesindaco di Bologna considerata una Elly Schlein 2.0. La situazione si scalda, ovviamente e si arriva allo scontro con la polizia. Tre agenti restano feriti. E, come detto, piuttosto che condannare l’accaduto, la sinistra ci ha visto un attacco proprio alla manifestazione antifascista e un grande complotto orchestrato dal governo che avrebbe mandato i membri di Casapound a dare fastidio al corteo degli anarchici. A esporsi tra i primi è proprio il sindaco della città, Matteo Lepore: “Io mi chiedo – ha detto – come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata”. Secondo la sua strana teoria, “ci hanno mandato 300 camicie nere. Noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, per le forze dell’ordine che servono per il diritto alla sicurezza di Bologna, i fondi per la sanità, per la casa”. Polemiche che lasciano il tempo che trovano, dal momento che in Emilia governa la sinistra da 70 anni mentre gli ultimi governi nazionali non erano di un colore politico diverso.

La prefettura lo mette a tacere: “Violenze degli anarchici”

Lepore insinua un complotto enorme fatto di accordi sottobanco tra estrema destra, governo e questura (in questo caso non c’è nessuna mancanza di rispetto nell’attaccare la magistratura): “A pensare male si fa peccato” dice, però “il ministero dell’Interno deve dare spiegazioni su questo”. “Durante il comitato per l’ordine pubblico parlandone col prefetto, il vice questore e tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine c’era contrarietà a svolgere questa manifestazione dei patrioti a pochi passi dalla stazione di Bologna. Poi evidentemente, qualcuno da Roma ha chiamato e le cose sono cambiate. Qualcuno si deve assumere la responsabilità”. Ma per Lepore è arrivata direttamente la risposta della prefettura: “Con riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa sugli incidenti durante le manifestazioni, la prefettura smentisce ricostruzioni fantasiose. La manifestazione organizzata dal Movimento nazionale rete dei Patrioti d’Italia è stata oggetto di approfondito esame in sede di comitato provinciale dell’ordine pubblico. Dopo attenta analisi si è preso atto della insussistenza di motivazioni che avrebbero potuto legittimare un divieto. Si è ritenuto, con unanime avviso di tutti componenti, anche del sindaco Lepore, che la stessa avrebbe potuto più opportunamente svolgersi previa mediazione con gli organizzatori, più volte tentata dalla Questura che ha ottenuto sia la riduzione del percorso sia quella della durata della manifestazione“. E come se non bastasse: “Le aggressioni sono state esclusivamente da parte degli anarchici. Si smentisce categoricamente, inoltre che indicazioni sullo svolgimento dell’evento o sulle modalità di gestione dello stesso siano pervenute dal ministero dell’Interno o da chiunque altro”. Anche la questura infine ha detto la sua: “Smentiamo categoricamente che componenti della Rete dei Patrioti abbiano inciso sulle determinazioni adottate circa le modalità di svolgimento dell’iniziativa”. Gioco, partita, incontro: nessun complotto fascista, gli unici violenti stanno all’estrema sinistra.

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