Parte col botto l’Assegno di Inclusione: la nuova misura di prevenzione sociale ideata dal governo Meloni sta ottenendo notevoli risultati. Nato per sostituire il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno sarà percepito da persone appartenenti a categorie ritenute fragili: i richiedenti dovranno avere un Isee inferiore a 9.360 euro, ma all’interno del proprio nucleo familiare dovrà essere presente un minore o una persona con più di 60 anni o un disabile o una persona in riconosciute condizioni di svantaggio.
Viene meno la narrazione sostenuta dalla sinistra che vedrebbe il governo “forte coi deboli e debole coi forti”: dopo anni di assistenzialismo senza fini, è pronta una misura che assiste chi veramente ne ha bisogno, secondo il principio che chi può lavorare, non deve vivere sulle spalle di chi, invece, lavora e contribuisce al fisco e alla crescita della Nazione. Un tema ribadito anche da Giorgia Meloni domenica sul palco di Atreju: “Occorre distinguere tra chi può lavorare e chi no, si chiama giustizia”. Giustizia, dunque, che però non deve lasciare indietro chi ora dovrà affacciarsi per la prima volta, in età anche avanzata, al mondo del lavoro: si affianca per questo all’Assegno di Inclusione il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro di 350 euro, che appoggerà gli ex percettori del Reddito di cittadinanza abili al lavoro in percorsi di inserimento nel mercato, con obbligo di frequenza; al momento si è già arrivati a 130 mila domande. “Sono misure diverse dal Reddito di cittadinanza – dice il ministro del Lavoro Calderone – e individuano due percorsi diversi: l’uno ha come obiettivo la formazione e la riqualificazione in un’ottica di accompagnamento al lavoro, l’altro pone un’attenzione specifica alle fragilità”.
Nessuno resterà indietro, diversamente da quanto credevano le opposizioni, ma nessuno sarà più privilegiato: infatti, partiranno fin da subito i controlli su quanto dichiarato effettivamente dai richiedenti, così da appurare che non si nascondano beni di lusso o reati incompatibili con la ricezione dell’Assegno. Sono finiti quindi i tempi in cui furbetti e criminali si arricchivano coi soldi dello Stato e dei contribuenti grazie alle manovre scellerate del “partito dell’onestà”.
Le richieste sono partite da ieri e ora si è già arrivati a quota 52 mila: alle 13 di ieri, secondo il ministro Calderone, erano già state acquisite 40 mila domande. Ed è previsto un considerevole aumento, in virtù del fatto che 700 mila famiglie che percepivano il Reddito ora dovranno sbrigarsi per ottenere l’Assegno di 500 euro più maggiorazioni eventuali. Le richieste possono essere fatte autonomamente da casa su internet oppure tramite intermediari come Caf e patronato: le erogazioni partiranno da gennaio.
I buoni propositi con cui era partito il Reddito di Cittadinanza sono andati presto in fumo, complici i numeri scarsissimi dei percettori occupati: ora l’assistenzialismo per chi ne ha bisogno e la formazione per chi può lavorare andranno di pari passo e risaneranno i buchi provocati dai bonus pentastellati.