“Dal governo del cambiamento ci si aspetterebbe un pieno appoggio e gli sforzi massimi possibili per vedere attribuita a Milano la sede del Tribunale unico dei brevetti che oggi ha sede a Londra, ancor più dopo la mancata assegnazione di Ema, che ha rappresentato uno dei punti più bassi della politica estera, quando il sistema Lombardia fu abbandonato dal latitante governo del Pd. Ora però, invece che vedere il governo schierarsi per la candidatura di Milano, assistiamo a distinguo capziosi e incomprensibili fra mozioni che differiscono da quella di maggioranza per una sola parola: Milano. Il governo ci dica allora che altra sede ha in mente: se non a Milano dove? Sarà difficile oggi, soprattutto per gli amici della Lega, spiegare ai milanesi che si bocciano le mozioni a favore di Milano e si vota il testo che non la indica: è un paradosso incomprensibile e ingiustificabile. Il sostegno alla candidatura di Milano è un atto dovuto e lo pretendiamo”.