A cura di Sara Kelany e Letizia Giorgianni
Burioni tocca il punto più basso dall’inizio del suo delirio comunicativo, che possiamo far coincidere con l’incipit della pandemia. Tutto parte con un tweet del deputato leghista Bazzaro: “Il cencio non serve a nulla e i lockdown non cadono dal cielo. Li impone qualcuno”. Riferendosi all’eventualità di tornare all’utilizzo delle mascherine. Immediata la reazione di Burioni che ha ripreso il tweet di Bazzaro, apostrofandolo, come suo solito, con epiteti offensivi come “ignorante olimpionico”. Ma la diatriba tra i due assume contorni sconcertanti quando interviene nell’acceso dibattito social una giovane ragazza, “Alessia”, la quale si dice invece “orgogliosa che nella Lega ci siano persone come Alex Bazzaro”. Un attestato di stima che Burioni non digerisce, tanto da rispondere con un “capisco” ripostando la foto profilo della ragazza, che mostra un’evidente disabilità. Capisco …
La meschinità di questo commento viene sottolineata da molti utenti e dalla stessa giovane, la cui colpa sarebbe quella di essere leghista e che si limita a ricommentare: “lei è un uomo piccolo piccolo”.
Mentre Burioni la offende nel modo più becero e villano possibile, la giovane gli dà del lei, mostrando una dignità ed un’educazione che sembra decisamente sprecata data la grettezza del deficiente.
Il Dott. Burioni in questi ultimi due anni ha fatto parlare spesso di sé per i suoi commenti al vetriolo, le offese dispensate senza lesinare nei confronti di chiunque osasse contestare le politiche anti Covid o la campagna vaccinale. Salito alla ribalta solo per le sue posizioni oltranziste pro vax e non per particolari meriti, si può dire senza tema di smentita che abbia fatto fortuna intercettando e catalizzando l’odio sociale derivato dalla pandemia e giocando sapientemente nella melma della polarizzazione del dibattito sul Covid. Chi non la pensava come lui, nella migliore delle ipotesi veniva bollato come un ignorante patentato, nella più infausta come un assassino. Ma stavolta ha debordato, superando di molto ogni limite di decenza.
Cosa avremmo dovuto capire dalla foto di Alessia? Che è una ragazza fragile? Una che quotidianamente lotta per conquistarsi spazi di autonomia in una società che non aiuta i disabili? Cosa avremmo dovuto capire dal suo post livoroso e carico di cattiveria? Che Alessia è disabile e le sue opinioni non meritano rispetto? Che la sua condizione può essere motivo di dileggio? Che la sua dignità può essere calpestata in nome di una pretesa superiorità intellettuale? Di chi, peraltro, ha la fortuna di non vivere alcuna difficoltà umana se non quella dell’inizio del declino mediatico in maniera direttamente proporzionale alla discesa della curva dei contagi e della mortalità di questo maledetto virus.
Ma in disparte i giudizi etici, che non possono che essere dei più severi, si spera che l’ordine a cui il Dott Burioni è iscritto faccia rispettare il giuramento professionale e il codice deontologico.
Perché prima di intraprendere la professione medica si giura e nella formula di impegno si assicura di rispettare la dignità umana e di perseguire la tutela della salute fisica e psichica delle persone. Dunque o questa è una formula vuota, oppure il Nostro è uno spergiuro.
Il codice deontologico, inoltre, astringe il medico al dovere di tutelare la vita e la salute psico-fisica (…) nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera.
E anche questo obbligo, con questa infame presa di posizione, è stato patentemente disatteso, con disprezzo.
Ancora, il codice impone al medico la tutela delle personale in condizioni di vulnerabilità o fragilità psico-fisica, sociale o civile. Addirittura si attribuisce l’obbligo di attivarsi con una denuncia alle autorità competenti quando ci si avvede di situazioni di pericolo e di discriminazioni.
Anche questi vincoli sono stati totalmente dimenticati dal vanaglorioso Dottore, che preda di un raptus di esaltazione maniacale ha colpito duro sul morbido.
L’ordine competente stavolta procederà, perché non si può lasciare impunito un fatto tanto grave, ma il triste sospetto è che non ci sarà alcuna levata di scudi da parte dei paladini del politicamente corretto, perché se un soggetto fragile, debole e bisognoso di attenzione non sta dalla “parte giusta”, merita un po’ meno e la dimostrazione di questo presentimento sta già nel fatto che Burioni si sia spinto tanto in là, troppo in là.
Ma fortunatamente è anche altrettanto evidente il fatto che la giovane Alessia non si scorerà per questo; si evince dalla sua risposta a quel tweet, la grandezza di quel “lei”, dato per educazione e rispetto immeritato, dato con la semplicità di chi non è abituato a far del male con le parole e in quel “lei” sta la statura di una gigante, in un corpo piccolo piccolo.
Esatto ! Purtroppo posso testimoniare per la mia esperienza in università come cardiologa, che proprio quelli a cui la gente si affida con tanta speranza e fiducia, i professori universitari baroni delle varie specialità sono i peggiori dal punto di vista umano, questo virologo è solo un esempio lampante della specie. Inoltre la loro competenza in generale lascia molto a desiderare, visto che il professore ordinario o il primario generalmente arrivano all’incarico per adeguata appartenza politica, e poco per conoscenza profonda e attuale della materia. Purtroppo la classe medica attuale è disumana in gran parte, corrotta fino al midollo dalla fame di denaro, per cui un paziente è un pacco contenente tot soldi (10 visite a 100 euro, sono 1000 euro al giorno, solo questo interessa al medico, professore, primario). Il primo curante siamo noi stessi, purtroppo da cardiologa devo dirvi ascoltate prima voi stessi, il vostro corpo e la vostra famiglia, e solo in ultima analisi, un’analisi molto critica, ascoltate cosa vi propone il medico. Non ci sono più i medici dell’infanzia mia madre, che davano tutti sè stessi per salvare le vite dei poveracci e si accontentavano del tacchino e delle uova in compenso, e della gratitudine eterna dei paesani. Ve lo dice una che ha frequentato l’università in sedi prestigiose ed ha avuto anche esperienza internazionale, purtroppo l’etica scarseggia, l’etica è più unica che rara!
Pienamente concorde con quanto espresso.
Ritengo intollerabile che una tale insensibilità e maleducazione non abbiano suscitato un’efficace disapprovazione da parte delle istituzioni.
Chi occupa posti di rilievo nella società dovrebbe, a maggior ragione, assumere dei contegni improntati al massimo rispetto di tutti, soprattutto dei più deboli.
Temo che tali segnali siano il presagio di ulteriori prevaricazioni da parte di chi, immeritatamente, gestisce la cosa pubblica.