Caivano. Salvitti (FdI): Don Patriciello non è solo, Governo Meloni con lui per percorso legalità

“L’audizione di oggi in Commissione Antimafia di don Maurizio Patriciello, e ringrazio lui per la sua disponibilità e la sua commovente esposizione e il presidente Chiara Colosimo per aver accettato la mia richiesta di audizione, è stato un importante momento che ci ha offerto la possibilità di approfondire uno spaccato preoccupante, come quello del Parco Verde di Caivano. Ha ragione don Maurizio, simbolo della lotta alla camorra, quando afferma che ogni singola parola può provocare conseguenze inimmaginabili, mettendo a rischio anche la sua stessa vita. Ha ragione quando afferma che in un anno non tutto può essere risolto, ma parlare di fallimento di un modello, come non ha purtroppo preso occasione di fare Saviano, è una esagerazione priva di fondamento e pericolosissima perché indebolisce chi lavora per fronteggiare la criminalità.

Il Governo Meloni, infatti, non si è lavato le mani come tanti precedenti esecutivi, è intervenuto in maniera puntale per dare risposte ai cittadini e iniziare un percorso di riqualificazione e legalità. Non possiamo, però, dimenticare gli insulti rivolti a don Patriciello, da giornalisti e anche da uomini delle istituzioni, da parte di chi non ha visto che anche grazie alle sue denunce e all’intervento di questo esecutivo sono state chiuse cinque piazze di spaccio al Parco Verde. La politica ha il dovere morale di intervenire, come stiamo facendo e continueremo a fare. Perché don Maurizio non è solo e, come ha detto nel corso dell’audizione a Palazzo San Macuto, ha il diritto di avere il desiderio di non morire da martire, anche per colpa di chi si fa beffa delle sue parole”.

Così il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Antimafia, Giorgio Salvitti.

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