La debolezza di Elly Schlein e del Pd viene fuori, giorno dopo giorno, in Campania, dove il Nazareno sembra ormai incapace di farsi sentire nei confronti dello sceriffo di Salerno, speditissimo verso il terzo mandato. L’escamotage sarebbe quello di recepire la legge nazionale che vieta il terzo mandato, annullando di fatto i dieci anni già alla guida della Campania da parte di De Luca e ricominciare dunque da capo, aprendo la possibilità dunque per il terzo ma anche, a questo punto, per il quarto mandato. Ma cavilli a parte, che in ogni modo tradiscono quella fedele osservanza della Costituzione da sempre millantata dagli auto-proclamati democratici, la vicenda si fa interessante perché il Partito Democratico si sta rivelando ancora una volta del tutto inconcludente. Forse complice l’ultima pesante batosta arrivata alle elezioni regionali in Liguria, dove Andrea Orlando, già dato per vinto da mesi, ha visto assottigliarsi il suo consenso fino alla vittoria di Marco Bucci. Forse è indebolito dalle proiezioni, non proprio rosee, che arrivano in merito alle prossime chiamate alle urne: nel giro di poche settimane, da quando si aspettava un netto tre a zero tra Liguria, Umbria ed Emilia Romagna, il Pd ora rischia di subire un cappotto clamoroso.
Il Pd ne esce con le ossa rotte, insomma. De Luca fa il prepotente e, finché il suo rivale è Elly Schlein, gli riesce bene. Dalla sua parte ha i suoi uomini, la sua schiera di amministratori locali che trascinò con sé a Roma per protestare contro l’autonomia differenziata ma anche e, in questo caso soprattutto, i consiglieri regionali del Partito Democratico, sui quali era calato il gelo nelle scorse ore. “Voteranno secondo le indicazioni di De Luca o di Elly Schlein?” si è chiesto nelle scorse ore Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia e commissario regionale del partito in Campania, in merito alla riunione della commissione Affari istituzionale che doveva decidere proprio sul cavillo salva-De Luca. Un dilemma non da poco: in un partito spaccato e correntizio come il Pd, ogni risposta poteva essere valida. Ma i consiglieri dem hanno deciso: staranno dalla parte di De Luca, dando di fatto avvio alle procedure per il terzo mandato del salernitano.
E se la spaccatura non era ancora definitiva, adesso lo è: tra la Roma e la Napoli dem non c’è mai stata così tanta distanza. A vuoto, dunque, è andato il tentativo di Elly Schlein di videochiamare i dem campani per distoglierli dalla malsana idea dello sceriffo. Segno, ulteriore e inequivocabile, della totale debolezza della sua leadership. Ora c’è da chiedersi quale sarà la prossima mossa dell’italo-svizzera. Se accetterà o no il terzo mandato del governatore: “Se la Schlein e il suo PD consentono questo scempio perderanno ogni residuo di credibilità” ha detto Iannone. Ma Elly pare proprio spalle al muro: rifiutare De Luca o accettare i suoi capricci in cambio dei suoi elettori? Chiosa Iannone: “Faranno la fine dei capponi di Renzo”.