“Quando il presidente Meloni mi ha voluto alla guida della delega per la Protezione Civile, dopo 20 anni di assenza di un ministro in quel ramo dell’amministrazione, mi sono trovato di fronte i tre sindaci di Napoli, di Bacoli e Pozzuoli, che mi hanno prospettato una situazione davvero difficile. Bene, il governo per la prima volta ha operato con grande tempestività, in meno di un anno abbiamo varato due decreti legge che sono diventati legge. I Campi Flegrei sono un tema internazionale, che ha interessato e stimolato la comunità scientifica di tutto il mondo per la sua specificità. Purtroppo in Italia non era stato mai affrontato seriamente il tema.
Non ha peli sulla lingua il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, nel fare il punto sull’emergenza Campi Flegrei nel videomessaggio alla due giorni di convention “Tutta nata Storia” organizzata da FdI a Giugliano, terza città della Campania, dopo Napoli e Salerno, per i due anni del governo Meloni.
“Abbiamo stanziato quasi mezzo miliardo di euro per intervenire sulle infrastrutture pubbliche, a cominciare dalle scuole, dagli ospedali, dagli istituti carcerari, dalle infrastrutture stradali, che sono quelle maggiormente sensibili in un territorio dove concorrono tre rischi, quello sismico, quello vulcanico e quello bradisismico. è chiaro che in una seria politica di prevenzione dobbiamo tenere conto di quello che c’è già, significa mezzo milione di abitanti, mentre non bisognava consentire una espansione così esagerata con una così fitta densità”, ha aggiunto Musumeci, evidenziando che ”abbiamo programmato una serie di interventi che si svilupperanno nel corso degli anni, pur con le rigorosissime ristrettezze finanziarie che stiamo vivendo in questa fase. Riteniamo che anche la sensibilità dei cittadini stia lentamente cambiando, nelle nostre tre iniziative di esercitazione alla prima non c’era nessuno, alla seconda un centinaio, alla terza 1.500 persone circa. Quindi abbiamo creato una breccia in questo muro dell’indifferenza. Non basta, bisogna continuare, cominciare dalle scuole, dai bambini. Serve un impegno della politica. Ma Fratelli d’Italia e il centrodestra possono essere orgogliosi di aver dato finalmente una risposta certa, solida, l’unica possibile ad un’area che andava gestita 50-60 anni fa e non lo è stato assolutamente”, ha concluso Musumeci.
Intanto, lo stesso ministro ha comunicato che è stato pubblicato l’avviso che avvia la “seconda fase” della procedura per l’erogazione nelle isole minori dei finanziamenti destinati agli interventi di prevenzione del rischio sismico su infrastrutture ed edifici pubblici.
A seguito della conclusione della procedura di selezione nella prima fase e conclusa con l’approvazione delle graduatorie il 31 luglio scorso, sono stati individuati 44 interventi di adeguamento o rafforzamento sismico di edifici ed infrastrutture pubblici per un totale di circa 80 milioni di euro.
“Ora inizia la seconda fase – spiega il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in una nota – attraverso la presentazione, da parte degli enti proponenti, di tutta la documentazione e, previa verifica dei requisiti, la stipula del disciplinare che regola la realizzazione delle opere. Si tratta della più robusta azione di prevenzione sismica mai attuata dai governi a favore dei Comuni ricadenti nelle isole marittime. Sono certo che i soggetti attuatori sapranno rispettare i tempi e cogliere questa grande opportunità”. La domanda, con la relativa documentazione, da inviare entro il 31 gennaio 2025, potrà essere presentata esclusivamente da coloro che sono stati ammessi nella prima fase. Le modalità di adesione sono indicate sul sito del Dipartimento Casa Italia (www.casaitalia.governo.it).