Ripercorrere le tappe dello scempio ambientale campano dovuto al traffico e allo smaltimento illecito dei rifiuti, non è semplice. Ma è quello che ho provato a fare intervenendo a Napoli al XVI Forum Internazionale Polieco sull’economia dei rifiuti. Esiste in Campania una “questione ambientale” legata strettamente al business illecito creatosi nel corso degli ultimi 40 anni intorno al ciclo dello smaltimento dei rifiuti e che ha visto nella criminalità organizzata il maggiore artefice dei disastri con cui continuiamo a convivere. E se di questa questione ambientale i roghi tossici sono ancora la componente più evidente, il cui contrasto sta comunque dando ottimi risultati grazie all’azione del Governo Meloni, la vera emergenza resta quella dei rifiuti tombati. Una piaga che che ci trasciniamo da decenni, e che ha assunto risvolti drammatici per la salute dei cittadini e per la fruibilità di terreni agricoli e falde acquifere. Una “eredita” pesante con cui fare i conti e che va affrontata prioritariamente. Iniziando da una mappatura completa dei luoghi che nascondono distese sconfinate di rifiuti pericolosi, continuando con la messa in sicurezza delle zone individuate ed immaginando anche soluzioni che ne possano consentire una iniziale azione di bonifica. Ne va della vivibilità di tantissime comunità campane e di tantissimi comuni che pagano un prezzo troppo alto a causa della scelleratezza di chi ha ragionato sempre con la tasca e mai con il cuore. Non è affatto un processo semplice e veloce. Ma è una drammaticità con cui iniziare a fare i conti”.
Lo dichiara l’On Gimmi Cangiano Deputato Campano e Vicepresidente della Commissione Ecomafie.