“È triste assistere a proteste strumentali di studenti e personaggi politicamente schierati in seguito alla sospensione di 3 mesi del professore Raimo, provvedimento disposto dall’Usr Lazio, territorialmente competente. Ed è triste non per la protesta in sè, che spesso è comunque un modo per affermare una propria visione di cose e situazioni. È triste perché la protesta è a prescindere dalle motivazioni del provvedimento di sospensione ed è finalizzata esclusivamente ad attaccare il Governo. Il professore Raimo è infatti stato sospeso per il linguaggio violento ed offensivo utilizzato nei mesi scorsi per aggredire verbalmente Giuseppe Valditara. Che è un Ministro della Repubblica Italiana e rappresentante di questa nostra Istituzione a prescindere dalle simpatie che si possono o meno nutrire nei suoi confronti. Un linguaggio non nuovo al professore, già in precedenza protagonista di episodi simili. È inconcepibile pensare che un educatore, un comunicatore, un uomo di scuola possa insegnare questo ai propri alunni: l’intolleranza, la non accettazione di ciò che pur non si condivide, la violenza delle espressioni da cui spesso scaturiscono azioni che possono diventare pericolose e anacronistiche. In questa ottica, bene ha fatto la Dott.ssa Sabatini, Direttore dell’Usr Lazio, a sospendere il Docente. Perché non basta essere di Sinistra per sentirsi intoccabili o per credere di poter essere sopra la legge. Atteggiamenti come quelli del professore Raimo vanno condannati e vanno trattati secondo legislazione vigente. E se a qualcuno non sta bene, è questo il vero problema”.
Lo dichiara l’On Gimmi Cangiano, componente della Commissione Istruzione alla Camera.