«Ho provato davvero tanta tristezza quando Saviano, accecato dalla rabbia per aver visto chiudere il suo programma in Rai, ha vomitato fuori di tutto, tirando nuovamente in ballo don Peppe Diana e la camorra casertana. Ovviamente a suo uso e consumo. Il primo impulso è stato quello di rispondergli a muso duro, ma poi ho pensato che davvero questo Governo ha cose più importanti a cui pensare che perdersi dietro i vaneggiamenti di Saviano. Ci ha pensato però il Generale Carmelo Burgio a rispondergli. A ricordargli che la lotta alla camorra è sempre stata ben altra cosa rispetto a quello che Saviano va raccontando nei suoi monologhi in tv e nei suoi libri, per cui ha anche affrontato questioni giudiziarie legate al plagio. Che in quegli anni in cui Saviano cercava visibilità, il modello Caserta lo ha creato Roberto Maroni, che proprio insieme ad uomini di spessore e di coraggio come il generale Burgio, hanno inferto colpi mortali alla camorra casertana. Il sistema Maroni rappresenta ancora quella idea di legalità e di sicurezza che il Governo Meloni ha fatto sua. Le parole di Carmelo Burgio mettono una pietra tombale sulla pretestuosa e legnosa polemica di Saviano e confermano che da che parte stare questo Governo lo ha scelto da tempo. Da sempre e non arretrerà».
Lo dichiara Gimmi Cangiano, deputato casertano di Fratelli d’Italia.