“A Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, circa la legalizzazione della cannabis, rispondo ricordandogli le parole di Borsellino: ‘Liberalizzare la droga per combattere il traffico clandestino è da dilettanti di criminologia’. La legalizzazione del consumo di droga non elimina il mercato clandestino, anzi diventerebbe ancor più pericoloso perché destinato a coloro che per motivi di età non accederebbero al mercato legale, i più giovani e, quindi, i più fragili e bisognosi di protezione. Inoltre, in qualità di presidente della commissione Antimafia, Morra dovrebbe ben sapere che la criminalità per non perdere questa fondamentale attività illecita, fonte di rilevanti interessi economici, investirebbe su droghe ancor più pericolose e micidiali da immettere nelle piazze e strade del mercato dell’illegalità. La vera soluzione per contrastare la mafia e combattere il dilagare delle sostanze stupefacenti, è varare un imponente piano di lotta alla droga, sostenere ed incentivare il lavoro delle comunità terapeutiche e dei servizi pubblici per le dipendenze, realizzare una diffusa campagna nazionale di prevenzione e informazione sui rischi legati all’uso di droga, reintrodurre e finanziare il Fondo nazionale di lotta alla droga. Nella liberalizza della droga, presidente Morra, non c’è nulla di ‘culturale’ , c’è solo la negazione della bellezza di una vita vissuta liberi da ogni dipendenza”. È quanto dichiara Maria Teresa Bellucci, capogruppo della XII Commissione Sanità e Affari Sociali, deputato e responsabile nazionale del Dipartimento Dipendenze di Fratelli d’Italia.