Caos in Russia. La Wagner promette vendetta per la morte di Prigozhin

Yevgeny Prigozhin, capo della mercenaria Wagner, è morto ieri, 23 agosto, in un attacco aereo insieme ad altri suoi fedelissimi. Il totale delle vittime coinvolte è 10. Stando a quanto riferito dall’Agenzia federale dei trasporti aerei, l’aereo ha colpito il suolo e ha preso fuoco nella regione russa di Tver, dove il velivolo stava volando da Mosca a St. Pietroburgo.

10 persone, 7 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio, che con la loro scomparsa segnano un’ulteriore svolta nella guerra tra Russia e Ucraina.

La morte di Prigozhin arriva dopo quasi due mesi dal tentato golpe contro Putin, quando il leader della Wagner aveva iniziato la sua marcia su Mosca, facendo poi retrofront e concludendo con un nulla di fatto. 

Sebbene i rapporti tra i mercenari e il Cremlino non fossero al loro massimo, stando ad alcune fonti, le due parti avrebbero tuttavia trovato un accordo, secondo il quale la compagnia si sarebbe concentrata sull’Africa, continente in cui fra l’altro la loro presenza è già massiccia.

La diffusione della notizia della morte del ‘quasi secondo’ Putin ha inevitabilmente sollevato reazioni da parte di tutto il mondo, a partire dai sostenitori di Prigozhin, che sul canale Telegram Wagner Grey Zone, hanno scritto: “Il capo del gruppo Wagner, eroe della Russia e vero patriota, Yevgeny Viktorovich Prigozhin, è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia. Ma anche all’Inferno sarà il migliore! Gloria alla Russia!”.  L’assassinio del leader e fondatore del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, continua il messaggio Telegram, “avrà conseguenze disastrose”. E ancora: “Le persone che hanno dato l’ordine non hanno capito affatto lo stato d’animo dell’esercito e il morale. Questo nuovo intervento sembra di fatto confermare l’uccisione di Prigozhin. Che questo sia un insegnamento per tutti. Bisogna sempre arrivare fino in fondo”.

Sul fatto sono intervenuti gli Stati Uniti: “Era sull’aereo che si è schiantato? Nessuna sorpresa”, ha commentato Joe Biden, aggiungendo che “Non so per certo cosa sia successo, ma non sono sorpreso”. Rispondendo a una domanda sul ruolo del presidente russo Vladimir Putin, Biden ha detto che “in Russia non accade nulla senza che ci sia dietro Putin. Ma non ne so abbastanza per rispondere”.

Intervenuta anche la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson: “Abbiamo visto le notizie. Se confermate, nessuno dovrebbe essere sorpreso. La disastrosa guerra in Ucraina ha portato un esercito privato a marciare su Mosca, e ora – sembrerebbe – a questo”.

In Francia si parla di “ragionevoli dubbi” sulle condizioni che hanno portato allo schianto dell’aereo su cui viaggiava anche Prigozhin. Stando a quanto dichiarato in un’intervista a France 2 dal portavoce del governo francese, Olivier Veran: “La scomparsa di Prigozhin lascia dietro di sé un terribile caos in gran parte del globo. Ciò che ha fatto è inseparabile dalla politica di Putin”.

Dal Cremlino, invece, silenzio assoluto. Nessuna dichiarazione ufficiale né commenti al riguardo.

La situazione venutasi a creare nelle scorse ore è quanto mai intricata e ancora piena di nodi da sciogliere, a partire dal responsabile (o responsabili) della morte di Prigozhin. L’unica cosa certa ad oggi è che questo evento ha scosso in maniera significativa non solo la Russia, ma il mondo intero. Considerando, tra le altre cose, che la Wagner è una presenza considerevole in quasi tutti i territori strategici, primo fra tutti quello africano.         

Gli sviluppi di tale situazione sono ancora sconosciuti, ma è comunque importante fare una prima considerazione sull’attuale stato del gruppo paramilitare. Un gruppo che, se già nelle scorse settimane aveva vissuto forti turbolenze, ora sembra essere in caduta libera, e che soprattutto, essendo oramai privo di un qualsiasi punto di riferimento, potrebbe essere indotto ad agire a ruota libera. Una ruota che, stando anche a quanto riportato dai canali Telegram, ha buone probabilità di colpire Putin. È questo un ulteriore intoppo a cui dovrà pensare Mosca. E potremmo aggiungere in fretta, visto il caos in cui si trova ora come ora e che con la logorante guerra alle sue spalle non appare di certo essere una buona notizia.

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