Altro dato che stona è la variabilità dei prezzi tra i vari campi estivi, strettamente correlato con i contributi stanziati dal Comune. In questo periodo difficile, riteniamo giusto che l’amministrazione comunale debba fare molto di più, prendendo esempio da altri Comuni, anche limitrofi, che hanno stanziato contributi ben più sostanziosi. Il contributo massimo di 250 euro stanziato dall’amministrazione Menesini è infatti circoscritto a quelle famiglie con un ISEE molto basso, a differenza ad esempio di Lucca dove per Isee fino a 30.000 euro vi è la copertura del 100% delle spese.
Altra problematica – prosegue Petrini – sorta parlando proprio con alcuni organizzatori, è quella relativa agli educatori da affiancare ai bambini disabili. Perché l’amministrazione non ha pensato di mettere a disposizione i propri educatori, sgravando così gli organizzatori – e quindi i genitori dei bambini frequentanti – di costi e prezzi di partecipazione?
In più, è stato predisposto un patto di responsabilità reciproca tra il responsabile del campo e chi esercita la patria potestà sul minore? E chi sarà predisposto al controllo del distanziamento e all’utilizzo delle norme indicate dagli organi competenti?
Avevamo immaginato che, stante questa situazione, fossero rinnovate anche le location e i soggetti gestori degli scorsi anni, magari coinvolgendo maggiormente le associazioni Parrocchiali ( Donatori, Anspi,ecc) e facendo in modo che anche gli agriturismi e le aziende agricole, ad oggi in grossa difficoltà, divenissero veri centri di “cultura che nutre”, con progetti specifici per far conoscere i nostri prodotti, utilizzando gli stessi, panificando, cucinando, facendo piccole esperienze nell’ambiente alla ricerca, ad esempio, di erbe alimentari e salutari ed altro ancora. Sono tanti i proclami in soccorso a queste importanti entità del nostro territorio e percorrere questa strada potrebbe essere una prima e importante risposta per dare nuova linfa vitale anche al tessuto agricolo e produttivo del Comune.