“È molto grave quanto trapela dalla stampa locale: il ministro della Cultura sloveno avrebbe ordinato la rimozione di 38 targhe indicanti gli odonimi in lingua italiana o istro-veneta dal comune di Capodistria. Questo gesto va in direzione opposta rispetto al percorso di dialogo e pacificazione che faticosamente viene portato avanti da decenni dall’Italia con i Paesi del confine orientale. Ricordo che fino al 1945 la presenza italiana e veneta in quella terra era quasi assoluta. E voler negare questo passato è un bieco tentativo di revisionismo che occorre contrastare con fermezza. Per questo mi rivolgo al ministro Giuli, sensibile al tema del rispetto delle tradizioni italiane, affinché chieda spiegazioni al suo omologo sloveno”.
Lo dichiara in una nota Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia.