Carabiniere ucciso, ariecco Saviano. “Non strumentalizzare vicenda contro migranti”.

Roberto Saviano non poteva far mancare il suo intervento sull’omicidio avvenuto questa notte a Roma del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte da un malvivente ricercato assieme al suo complice, entrambi presumibilmente nordafricani.

In un post su Facebook, Saviano ricostruisce la vicenda, ma poi arriva il monito.

“La morte di un Carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti. Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (ognuno ha una ragione per esserlo), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere.”

Eppure, la gente è esasperata, lo riconosce lo stesso Saviano che però tenta il triplo salto mortale nel suo post per attaccare gli avversari politici, proprio perchè in Italia si lascia che una ONG possa rischiare di speronare la motovedetta della Guardia di Finanza che tenta di bloccarle l’avanzata verso un porto che le è stato vietato. La comandante della nave viene subito scarcerata dal giudice, il carico di migranti ad ingrossare le fila di disperati deportati in Italia, ma un carabiniere in una situazione di pericolo prima di sparare deve pensarci due volte, a causa del rischi di subire un processo durissimo. Poi capita che qualche carabiniere si prenda sette, otto coltellate e muoia e che ad averlo ucciso sia stato proprio un “migrante”.

Gli italiani sono esasperati perchè vogliono giustizia, non strumentalizzazioni buoniste e giustificazioniste.

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