“Dal 27 simo Colloquio scientifico che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha dedicato agli alimenti e agli ingredienti derivati da colture cellulari nei giorni 11 e 12 maggio dell’anno in corso è emerso che le nuove tecnologie, quali la biologia sintetica o la coltura cellulare non sono esenti da rischi e richiedono valutazioni approfondite.” Inizia così l’intervento in Aula dell’on. Marco Cerreto, capogruppo in Commissione Agricoltura per Fratelli d’Italia, nel dichiarare il voto contrario alla pregiudiziale presentata dai parlamentari Magi e Della Vedova smontandola in ogni punto con dati e sentenze pubblicate. “Nella pregiudiziale – continua Cerreto – si evoca, con strumentale enfasi, il contributo all’inquinamento degli allevamenti, con una approssimazione tale da rendere insostenibile l’insinuazione che la carne “vera” rappresenti oggi «uno dei settori più impattanti dal punto di vista ambientale». infatti, dall’ultimo rapporto di ISPRA 2023 “Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi” emerge l’impatto assai modesto del settore agricolo pari soltanto al 7,8%.
Appare, pertanto, un azzardo procedere a semplificazioni relative all’incidenza diretta del comparto zootecnico sull’inquinamento atmosferico. In ogni caso, al di là delle osservazioni pretestuose in fatto, le contestazioni appaiono del tutto infondate anche sul piano del diritto.”
Con riguardo al principio di precauzione che costituisce l’architrave del disegno di legge l’on. Cerreto afferma che: ” l’anticipazione del divieto riguardo il dubbio intorno alla nocività dei prodotti, in attesa che si consolidino, in oggettive acquisizioni scientifiche, alcuni rischi. Rischi dei quali –nel caso dei prodotti a base cellulare – non si ha ancora sufficiente chiarezza, ma che destano ragionevoli timori in ragione del successivo consumo, dato che la tutela della salute non sembra rispondere ad un approccio puramente risarcitorio. Se la sinistra ritiene meritevole utilizzare i cittadini-consumatori quali cavie per la sperimentazione nel campo alimentare dei prodotti a base cellulare, noi siamo assolutamente contrari a tutto ciò che non abbia una reale evidenza scientifica. E considerando che sono tante le incognite che rimangono aperte sul piano scientifico serve, appunto, adottare il principio di precauzione, attraverso l’adozione di misure appropriate e necessarie in un confronto tra rischi e benefici. Sembra, pertanto, che gli autori di tale questione siano incorsi in confusione, dimenticando la distinzione che sussiste, come una recente sentenza del Consiglio di Stato ha sottolineato, tra precauzione e prevenzione, ben potendo quest’ultima entrare in gioco solo a fronte di rischi noti, misurabili e controllabili. Rilevano, ancora, i giudici amministrativi che, in nome dell’idea di precauzione, l’intervento preventivo non possa attendere l’inconfutabile prova scientifica degli effetti dannosi, ma debba essere predisposto sulla base di attendibili valutazioni di semplice possibilità/probabilità.” ( Cons. Stato, Sez. IV, 31 maggio 2023, n. 5377). Per questi motivi noi non arretreremo di un millimetro e né apporteremo modifiche al provvedimento che tutela e garantisce la salute degli italiani”.