“Arrivano uno dietro l’altro i comunicati stampa sui mirabolanti utili semestrali dei grandi colossi dell’energia. Solo Terna, Eni, Enel hanno registrato utili complessivi per 7,6 miliardi in sei mesi e SNAM mette a segno una crescita dei margini di oltre il 16% per quasi 1,5 miliardi, mentre l’Italia fatica a crescere dell’1%.
E il quadro non cambia se si leggono i dati delle semestrali delle grandi multiutility come A2A, Iren, Edison, Hera etc, che registrano utili fino a oltre il 45% grazie all’insostenibile aumento delle bollette degli italiani.
Tra l’altro ISTAT ha comunicato un incremento delle bollette delle famiglie che sono passate dal mercato tutelato al mercato libero del 52,6%… Avevamo ragione a chiederne una proroga.
Chi ha il compito di sorvegliare il mercato libero in Italia, che è tra le nazioni con le tariffe più alte d’Europa? E chi sorveglia i sorveglianti?
Nel leggere i comunicati stampa roboanti di queste semestrali, ricorre sempre la stessa motivazione: questi vistosi incrementi sui risultati economici sono dovuti alle generose decisioni regolatorie di Arera, che fissando in piena autonomia e indipendenza tutta una serie di parametri regolatori, ha il potere di decidere la fortuna economica dei grandi operatori dell’energia caricandone i costi, per decine di miliardi, interamente sulle bollette di famiglie e imprese.
E così l’inflazione cresce e l’Italia no, né cresce il potere d’acquisto dei salari nonostante il lavoro eccezionale e gli effetti positivi del Governo Meloni.
Arera dovrebbe interpretare il suo mandato di regolatore indipendente dei mercati dell’energia per conto dello Stato, nell’interesse esclusivo di tutta la collettività e non delle multinazionali dell’energia. Non si può arricchire la parte dell’offerta di energia e affamare la domanda, che non ha alcun modo per sottrarsi ma è costretta a pagare per avere servizi pubblici essenziali.
Non si vedono gli effetti dei ruolo di terzietà e indipendenza attribuito dal Parlamento ad Arera, non si percepisce il ruolo di contrappeso ai fagociti dell’energia, dominati a loro volta dai fagociti della finanza mondiale che affamano la nostra economia.
Il governo trovi il modo di intervenire su Arera, inducendola a fare il proprio dovere per far diminuire ponderosamente le bollette alleggerendo il peso su famiglie e imprese e limitare i profitti dei gestori.
Vertici di Arera e Cda non sembrano animati, tranne singoli encomiabili casi, dallo stesso spirito del Governo Meloni.
Mi auguro che i media, i cui editori sono attratti dalle inserzioni pubblicitarie dei giganti dell’energia, ogni tanto aiutino ad accendere un faro su queste condotte surreali delle Autority.
E’ quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.