Caro Energia, FdI: Ecco come calmierare i costi

Proponiamo l'intervista al Senatore Giovanbattista Fazzolari, responsabile del Programma di FdI pubblicata oggi su La Gazzetta del Mezzogiorno, a cura di Michele De Feudis.

 

Giovanbattista Fazzolari è il capolista al Senato di Fdi in Puglia, braccio destro di Giorgia Meloni, alla «Gazzetta» presenta le soluzioni per fronteggiare la crisi energetica e la visione della destra oltre a rispondere alle critiche ricevute da Francesco Boccia e dal Pd.

Senatore Fazzolari, è in arrivo un autunno caldo per la crisi e caro bollette. Quali iniziative proponete per fronteggiare l’emergenza?

«Siamo nel mercato unico europeo e la soluzione non può che essere trovata a livello di Ue».

Con che percorso?

«Le strade da seguire sono due: mettere il tetto al prezzo del gas e separare il costo dell’energia prodotta con il gas da quello dell’energia prodotta con altre fonti. Adesso la mancanza di un price cap aumenta la speculazione, e l’attuale meccanismo che lega la vendita dell’energia al prezzo più alto con il quale è prodotta, fa elevare i prezzi dell’energia senza motivo e genera enormi extraprofitti».

Come interverreste?

«Davanti a meccanismi concepiti male, la soluzione va trovata immediatamente in sede europea. Se non si raggiunge in fretta un accordo, l’Italia può intervenire da sola».

In che modo?

«Disallineando il meccanismo del prezzo dell’energia prodotta col gas da quella prodotta con altre forme. La Spagna lo ha già fatto da tempo: questa formula costerebbe allo Stato quattro miliardi e porrebbe un limite al prezzo dell’energia prodotta col gas, andando a compensare chi produce col gas e ha una perdita, ma riducendo il costo di tutta l’energia, compresa quella generata da altre fonti. Altre soluzioni sono molto più costose».

Si discute di un possibile scostamento di Bilancio. Sui conti come la pensa Fdi?

«Lo scostamento non è un tabù, ma va fatto quando è più vantaggioso, Per il caro energia lo scostamento di Bilancio interverrebbe facendo pagare parte delle bollette allo Stato, ingrossando la speculazione sull’energia con un spesa possibile tra i 30 e 50 miliardi. Noi proponiamo una strada che impegna invece 4 miliardi. La scelta più vantaggiosa è ovvia. Se ci sono imprevisti su cui lo Stato non può intervenire con risorse a sua disposizione, si parlerà di scostamento».

In Puglia sul Tap si valuta un possibile raddoppio delle forniture…

«Siamo favorevoli a incrementare i canali di approvvigionamento per l’Italia diversi dalla Russia. Dobbiamo potenziare anche i collegamenti con il Nord Africa e il Mediterraneo orientale, dove ci sono enormi giacimenti, tra Cipro, Egitto e Israele».

A Piombino la città è critica sull’arrivo del rigassifìcatore. Potrebbe tornare in campo Brindisi per questa infrastruttura?

«Attualmente non è all’ordine del giorno, però su Piombino e sui rigassincatori è giusto che le comunità locali abbiano timore di un peggioramento della condizione generale delle città. A questo le istituzioni devono essere molto attente. Molto spesso opere impattanti si potevano fare in modo migliore e si potevano prevedere compensazioni serie per la cittadinanza tali da rendere vantaggioso avere degli impianti simili. Se si cambia paradigma, non avremo problemi particolari nel proporre rigassificatori in altre città italiane».

Che futuro per l’Ilva?

«Lavoro e salute non sono incompatibili, ma lo sono diventate per colpa di una pessima politica, soprattutto regionale. Con le opere del Pnrr, da fare rispettando i tempi, una realtà come l’Ilva diventa un bene strategico nazionale. Non possiamo rischiare di non realizzare i progetti previsti proprio perché magari manca l’acciaio necessario…».

La transizione green. Tra i riferimenti di Giorgia Meloni c’è l’ecologista Paolo Colli, fondatore di Fare Verde. È possibile unire tutela del paesaggio e sprint per le rinnovabili?

«Colli ha insegnato a tutti noi che un patriota è un ecologista che difende la sua terra. L’Italia è la patria del bello. Impianti rinnovabili e paesaggio diventano incompatibili se la politica non gestisce i processi in maniera simbiotica. Un impianto eolico o fotovoltaico può andare in luoghi non impattanti. E i nostri architetti possono cimentarsi nel dare un aspetto più gradevole a queste strutture».

A Boccia che considera la destra un pericolo che libro consiglierebbe su storia e idee della destra italiana?

«Gli attacchi del Pd in generale pregiudiziali. Se Boccia volesse sinceramente comprendere la destra di Fdi gli consiglierei due letture: II manifesto dei conservatori Giuseppe Prezzolini e Io sono Giorgia della Meloni».

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