Gira che ti rigira, di base c’è che i migranti in Italia continuano a sbarcare, più di quanti ci dicano, più di quanti se ne abbia contezza. Qualcuno strombazzando, la maggior parte avvolta in un confortevole e omertoso silenzio.
Così si arriva all’altra sera, quando scortata dalla Guardia di finanza che l’ha sequestrata, ecco entrare nel porto di Lampedusa l’ennesima nave ONG carica di migranti, 48 per la precisione che, tutti schierati sul ponte al momento dell’attracco in banchina, cantavano, ballavano e saltavano al grido di liberté, liberté (chissà magari citando l’ultimo album della Berté). Poi, al momento dello sbarco, come in un défilé, ecco scendere per primo il “minore” presente a bordo che sventola al cielo una lunga sciarpa bianca da smoking.
La nave in questione è la Mare-Jonio, batte bandiera italiana e sembra faccia anche capo a un’ONG italiana, in pratica tutta roba nostra mandata in giro per il Mediterraneo proprio allo scopo di raccogliere qualche manciata di migranti con cui venire a mettere in scena queste patetiche provocazioni che ormai non sembrano colpire particolarmente la sensibilità di chi dovrebbe supportarli. Sarà perché il Paese è stanco di queste pantomime, che ormai praticamente tutti hanno capito che dietro all’affaire “migranti” ci trovi “la qualunque” meno che la solidarietà, e sarà anche perché almeno da quel che si vede da certe fotografie appena diffuse, sulla Mare-Jonio sembra di essere in crociera, e non si capisce dove siano i profughi disperati, affamati, avviliti, in fuga da guerra, morte, pestilenza e carestia, come dire dai Quattro cavalieri dell’Apocalisse…
A sorridere allegri e soddisfatti sulle immagini sono alcune decine di giovanotti di bell’aspetto, curati nel look, dall’aria sana e pasciuta, con felpe, cappellini, smartphone regolamentare, e perfino K-way come moda del momento comanda: non si vedono i piedi, ma saranno tutti ben equipaggiati dalle Nike. Saranno anche in fuga dall’orrore, questi giovani africani, ma appaiono più come un’allegra brigata in gita scolastica e già te li immagini a fare i corsi di sci di fondo, di nuoto, di lingua e quant’altro, piazzati nel solito 4 stelle vista mare con piscina purtroppo non riscaldata d’inverno, cosa che li innervosirà non poco, come magari non avere la mensa in loco o dover attendere per “la paghetta” non sempre puntuale.
Ma allora, siamo al punto di partenza? Non proprio, perché onestamente il gran flusso si è fermato, e adesso sono davvero molti meno quelli che arrivano, ma non si può non notare che al di là delle belle parole, gente come Di Maio o Conte si capisce bene da che parte sia schierata, che non è quella di Salvini. E non è quella del popolo italiano stufo dell’immigrazione, delle lamentele e delle chiacchiere.
Di Conte, poi, fanno riflettere alcune parole, come quando dice: “Sul tema dei migranti il governo ha una chiara linea politica che può piacere o essere opinabile. Diversi indirizzi politici sono stati espressi in passato, noi non possiamo che giudicarli insoddisfacenti: il concetto di accoglienza è diverso da quello di sbarco. Consentire sbarchi indiscriminati senza limiti non equivale a offrire accoglienza”… Quel “consentire sbarchi indiscriminati” lascia perplessi, e preoccupati.
A Salvini non resta altro che far finta di essere contento che la nave sia entrata in porto a Lampedusa perché “adesso c’è un governo che farà rispettare le regole”, e gli fa piacere sapere che la nave sia stata sequestrata. Auspica poi l’arresto dei responsabili sostenendo che: “La nave ha ignorato le indicazioni dei libici e scelto di navigare verso l’Italia, disobbedendo alla richiesta di non entrare nelle acque italiane. […] Ho informazioni, faccio il ministro: è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato”, ha poi concluso, ma non ha spiegato come mai, da ieri, in Italia ci sono 48 migranti in più…