Carriere separate, arriva la nuova riforma sulla giustizia voluta dal Governo Meloni

Arriva la bozza finale della riforma giustizia di Carlo Nordio, che questa sera, insieme al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano andranno al Quirinale per sottoporla al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un passaggio chiave per sbloccare il testo che entro il 3 giugno, poi, approderà anche in Consiglio dei Ministri, per la discussione.

Una riforma rivoluzionaria per la giustizia italiana, che riscrive interi articoli della Costituzione e per questo ha bisogno del lasciapassare del Capo dello Stato. Il fulcro principale del provvedimento, riguarda la separazione delle carriere. Un provvedimento fin dall’inizio presente nel programma di Governo, con un iter legislativo più lungo, trattandosi di fatto di una revisione costituzionale.

L’obiettivo del Governo Meloni, è infatti combattere la corruzione, riportando neutralità nella legge, intervenendo sull’organo che detiene il vero potere della giustizia italiana, il Consiglio superiore della Magistratura.

Un nuovo volto per la magistratura

Una riforma che cambia il volto della magistratura italiana, dividendo per sempre le carriere di giudici e pm, impedendo a un magistrato di interpretare due ruoli in uno: quello di chi indaga e di chi emette sentenze. Due strade che rimarranno parallele.

L’altra importante novità riguarda il Csm, che al contrario della bozza iniziale, che prevedeva due Csm distinti, rimarrà unico e sarà composto di due sezioni distinte, per gli inquirenti e i giudici.

Dopo lunghe trattative, si è decisa anche l’introduzione di un’Alta Corte per i ricorsi contro i provvedimenti disciplinari del Consiglio superiore. Per i togati invece, previsto un sorteggio secco, garantendo imparzialità ed evitando così scelte pilotate.

“Il testo manterrà l’assoluta indipendenza e autonomia del pubblico ministero rispetto a tutti gli altri poteri e non comporterà minimamente una qualsiasi forma di contatto tra pm e potere esecutivo.” ha spiegato il ministro Nordio, come  riporta il Messaggero.

Una rimeditazione necessaria sul tema giustizia, una battaglia comune al centrodestra che porta soddisfazione all’intera coalizione.

Il vicepremier e leader di FI, Antonio Tajani, ha ribadito che “sta per arrivare in Cdm la separazione della carriere e non solo, noi vogliamo una giustizia giusta, un processo in cui il cittadino sia garantito da una parità di posizione tra accusa e difesa”, a dare ancora più forza alla riforma è stato, come detto, proprio Mantovano, ospite sempre oggi di “Live in Milano” su SkyTg24: la separazione tra giudici e pm, ha detto, “nei fatti c’è da qualche anno, con la riforma Cartabia, che ha previsto un solo passaggio tra le due funzioni. Noi puntiamo a portare in Consiglio dei ministri il disegno di legge Nordio perché, a fronte della separazione nei fatti, c’è un solo Csm”, ha chiarito l’ex magistrato e primo consigliere della premier in materia di giustizia.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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