“La proposta di direttiva sulle cosiddette case Green. Un testo che prevede, per noi, obiettivi temporali che non sono raggiungibili per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto molto diverso rispetto agli altri Stati membri della Ue per ragioni
storiche, di conformazione geografica, oltre che di una praticata della casa come bene rifugio”.
Lo ha detto il premier Giorgia Meloni al question time a Montecitorio.
“L’azione negoziale italiana in sede di Consiglio Europeo – ha aggiunto Meloni – aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento della prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti e in modo di garantire la possibilità di esenzione per alcune categorie. Con il voto di ieri, il parlamento europeo ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale. Consideriamo questa scelta irragionevole e mossa da un approccio ideologico che impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini”.