Case popolari: Prima gli italiani. In Abruzzo a guida FDI è realtà.

Niente alloggio popolare se offendi la Nazione e le sue Istituzioni. E’ una delle principali novità previste dalla proposta di legge sull’Edilizia residenziale pubblica presentata dal governatore abruzzese, Marco Marsilio.

Sono bastati cinque mesi appena perchè in Abruzzo il sovranismo passasse dalla teoria alla pratica. Merito di Fratelli d’Italia che in questi primi 180 giorni di amministrazione del governo regionale è riuscito a chiudere la penosa stagione del Pd di ‘prima gli stranieri’ e di inaugurare quella del ‘prima gli italiani’.

“Abbiamo voluto dare un segnale chiaro di cambiamento, ha spiegato il presidente Marsilio, affrontando un tema particolarmente delicato quale è quello della casa. Con questa proposta di legge abbiamo inteso operare un taglio netto rispetto alla gestione fallimentare della precedente amministrazione di sinistra, riportando al centro valori quali la legalità, il rispetto della Nazione e delle sue Istituzioni. Allo stesso tempo abbiamo voluto prestare attenzione a particolari categorie come chi è stato vittima di violenza domestica oppure ai coniugi separati o divorziati, che spesso venivano penalizzati nell’assegnazione di un alloggio popolare. Lo avevamo detto in campagna elettorale e lo confermiamo oggi, prima gli italiani”.

In effetti, già qualcosa di simile era avvenuto prima e sempre in un’amministrazione targata FdI, quella de L’Aquila del sindaco Pierluigi Biondi. Appena eletto il neosindaco aveva annullato il bando della precedente amministrazione Pd, che dei 50 nuovi alloggi ne assegnava 40 agli immigrati.

Una vera e propria beffa per i terremotati. E infatti Biondi spiega: “Al momento del mio insediamento, a giugno 2017, uno dei primi atti fu quello di sospendere il bando con cui la precedente amministrazione di centrosinistra assegnava gli alloggi del progetto C.a.s.e., quelli delle cosiddette newtown, e i Map, moduli abitativi provvisori, casette di legno, realizzati dopo il sisma 2009 dal governo Berlusconi e la Protezione civile”. In questo modo “chiunque poteva richiedere un’abitazione, persino persone che venivano da fuori città o che vi risiedevano da poco tempo. Noi, invece, abbiamo rivisto totalmente i criteri di assegnazione, privilegiando chi ha scelto di scommettere su questa terra, e quindi vi fosse residente da almeno cinque anni, le famiglie e i cittadini aquilani che avessero bisogno di un appartamento, madri con figli in difficoltà, anziani e giovani coppie. Per valorizzare questo grande patrimonio immobiliare, inoltre, abbiamo stipulato delle convenzioni in virtù delle quali gli immobili possono essere concessi in affitto ai familiari degli alpini in servizio all’Aquila o agli agenti di Polizia penitenziaria”.

Stavolta tocca alla Regione che con il pdl Marsilio stabilisce regole più stringenti e maggiori controlli per coloro che decidano di fare richiesta per un alloggio popolare. In particolare non saranno più previste corsie preferenziali per gli stranieri ma l’obbligo che, come per i cittadini italiani, questi dimostrino il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali per ottenere un alloggio popolare. Attenzione, poi, al tema della legalità visto che nella legge si fa espressamente riferimento all’esclusione e alla decadenza dal beneficio per chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la PA, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona. Inoltre viene abbassato a 3 anni il limite di condanna per l’assegnazione della casa popolare, rispetto a quello precedente di più di 5 anni di reclusione. Causa di esclusione sarà anche l’essere stato condannato per delitti di violenza domestica, facendo però salvo il diritto di abitazione ai conviventi; o per chi sarà denunciato per inosservanza dell’obbligo scolastico. Mentre ai separati o ai divorziati sarà garantita la possibilità di iscriversi ai bandi.

Ma come detto la vera novità della proposta Marsilio è l’esclusione per chi offende la Nazione e le Istituzioni. In tempi in cui l’Italia, il nostro tricolore e l’italianità sono dileggiati e calpestati e la sinistra radical chic si volta dall’altra parte o addirittura tifa contro la nostra Nazione, l’Abruzzo innalza il rispetto dell’Italia a valore discriminante per accedere a una casa popolare. Una vera e propria rivoluzione nazionale. In terra d’Abruzzo, quindi, il tempo in cui gli italiani erano sistematicamente secondi a immigrati e stranieri è finito. Grazie a FdI il sovranismo ha trovato la sua occasione per farsi legge e dare un senso a ‘prima gli italiani’.

Guido Forte
Guido Forte
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido, Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente”.

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