Caso Ramy, nuovo video dell’inseguimento. FdI difende gli agenti: “Chi scappa ha torto”

Il caso di Ramy, l’egiziano morto in un incidente al termine di un inseguimento dei Carabinieri per non essersi fermato a un posto di blocco, torna a far discutere. La tesi proposta dai suoi sostenitori, che poco dopo la sua morte sono scesi per le strade del Corvetto per protestare, soprattutto violentemente, contro le forze dell’ordine, è che gli agenti a bordo della volante avrebbero speronato lo scooter su cui viaggiava Ramy insieme al suo amico. Una tesi che sembrava già essere stata smontata dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza, dalle quali si evincerebbe che lo scooter ha perso il controllo e ha sbattuto contro un semaforo, fatalmente per Ramy. Una tesi che comunque celava una verità non meno importante: lo scooter scappava a un ordine dei Carabinieri, dando così il via all’inseguimento.

Il servizio della Rai

Fango sugli agenti per giorni, insulti da parte degli immigrati del quartiere, messo a ferro e a fuoco per diverse ore. Si parte con le indagini per fare chiarezza. E ora, a settimane di distanze, spunta un video, pubblicato su X da Rai Radio1 e inserito in un servizio del Tg3, che riporta le immagini dell’inseguimento registrate da una delle volanti che inseguivano lo scooter. Questa resta più lontana al momento dell’impatto, ma il video risulta comunque utile per capire come sono andate le cose. Dall’audio, si sentono le voci dei due agenti a bordo: “Chiudilo! Vaff… non è caduto”. Al termine dell’inseguimento, arriva la comunicazione: “Sono caduti”, e la risposta: “Bene”. Parole definite “scioccanti” nella didascalia del video. Da qui, soprattutto dalle parole degli agenti, sono ripartite le polemiche, con la sinistra che ha chiesto anche il licenziamento degli agenti: Ilaria Cucchi, senatrice di Avs, ha scritto una lettera al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, per chiedere “la sospensione e conseguente destituzione dei carabinieri che hanno messo negli atti ufficiali una ricostruzione dell’accaduto che mi pare proprio incompatibile con quanto documentato dalle immagini”. Anche Ilaria Salis, l’europarlamentare di Avs, è scesa in pista, dichiarando “inaccettabili” le parole dei carabinieri e elogiando le proteste delle scorse settimane: “Se oggi il caso non può essere insabbiato, come già accaduto altre volte in situazioni simili, lo dobbiamo anche alle proteste del quartiere Corvetto”. Parole che rischiano di aizzare ancora una volta la folla, tanto che ha provato a placare gli animi il padre di Ramy: “Non dovevano parlare così” ha detto riferendosi agli agenti, sottolineando che “i carabinieri non sono tutti come quei quattro o cinque ragazzi”. Poi il messaggio sulle proteste: “Ho chiesto ai suoi amici (di Ramy, ndr) di mantenere la calma”.

FdI: “Carabinieri hanno fatto il loro dovere”

Sul tema, il centrodestra sembra compatto. La morte di Ramy non era qualcosa di auspicabile e doveva essere evitata in tutti i modi. Ma resta il fatto che le immagini riportano una verità non secondaria: i giovani stavano scappando da un posto di blocco, fermandosi al quale non avrebbero dato vita all’inseguimento che ha provocato la morte dell’egiziano. Arriva il commento di Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia: “Dispiace sempre quando muore un giovane. Dopo aver visto questo video, nonostante le parole suggestive del giornalista a commento, resto però ancora più convinto che i Carabinieri abbiano fatto solo il proprio dovere. Chi scappa così dalle forze dell’ordine ha torto. Punto”.

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