Castrazione chimica: il Nazareno non è morto

Sono anni che se ne parla come una possibile soluzione che permetta di tenere a bada possibili stupratori e pedofili, comunque persone che delinquono con veri e propri attacchi sessuali. La castrazione chimica è un tipo di castrazione, come dice wikipedia, solitamente non definitiva, che porta alla riduzione della libido, della pulsione e della funzionalità sessuale operata grazie all’uso di opportuni farmaci.
I farmaci in questione sono né più né meno che antagonisti del testosterone, l’ormone maschile che è alla base degli impulsi sessuali. I principi attivi più utilizzati sono il ciproterone acetato, il medrossiprogesterone acetato, il bicalutamide o gli analoghi LHRH. I primi due sono i più diffusi, e il medrossiporgesterone che ha la fortuna di costare poco, viene utilizzato soprattutto negli States.
Vincenzo Mirone, già presidente della Società italiana di urologia e professore di Urologia alla Federico II di Napoli, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato di queste sostanze che in realtà non si conoscono ancora bene. Ha detto il professore: “Questi farmaci sono nati per combattere il carcinoma alla prostata ma oggi sono utilizzati anche per abbattere il desiderio sessuale dei sex offender, là dove il carcere non sembra essere sufficiente a contenere il problema e soprattutto a rendere un potenziale aggressore innocuo per le sue vittime.” Anche se, a ben vedere, non esiste uno studio dove si affermi che i violentatori o i pedofili abbiano un livello di testosterone più alto rispetto agli uomini che godono di una sessualità normale. Sarebbe infatti un grave errore credere di poter individuare un sex-offender dal livello dell’ormone maschile. Infatti, la sessualità non è soltanto un problema ormonale, ma è legata anche alla sfera biologica e psicologica.
Non a caso e non sempre, infatti, lo stupro e la violenza sessuale più in generale vengono perpetrati per ottenere una soddisfazione fisica, mentre invece possono soddisfare l’idea di potere e il suo esercizio, una prova di forza, o il controllo e l’umiliazione totale della vittima designata.
Della castrazione chimica non si conosce l’effettiva reversibilità della terapia. In teoria, dopo alcuni mesi dalla sospensione dei farmaci, il testosterone dovrebbe tornare a livelli normali, ma può anche accadere che questo non avvenga, come a volte succede anche a chi segue terapie ormonali contro un tumore. Ovviamente, terminata la terapia che inibisce il testosterone, nessuno può garantire una recrudescenza delle patologie che hanno condotto il soggetto alla castrazione chimica.
Ciononostante, di questi tempi non c’è molto che si possa fare per creare una sorta di possibile difesa tra i sex-offender e le loro vittime, quindi sono moltissime le realtà dove la castrazione chimica viene eseguita regolarmente. Vari stati negli USA, e in Europa, anche se in Svezia, Finlandia, Germania, Danimarca, Norvegia, Belgio e Francia, che pure ne prevedono l’utilizzo, se ne fa un uso limitato e subordinato anche al consenso del condannato. In Russia, Polonia a castrazione chimica è obbligatoria per i colpevoli di stupro su minorenni. Nel Regno Unito e in Portogallo, sono in corso sperimentazioni per l’adozione della pratica, e oggi sarebbe stata la volta buona anche per l’Italia, visto che la castrazione chimica era stata prevista nel decreto sicurezza, se il Movimento 5 stelle non si fosse messo di traverso, obbligando dopo un braccio di ferro anche la Lega a fare un passo indietro e a ritirare l’emendamento.
Ciononostante, Fratelli d’Italia aveva presentato in aula un ordine del giorno sullo stesso tema, sperando che fosse possibile trovare una maggioranza trasversale. Così non è stato, e hanno votato contro la castrazione chimica il Movimento 5stelle, il Pd e anche Forza Italia, dimostrando che forse il Nazareno non è morto del tutto.
Come ha ben spiegato Tommaso Foti, esponente di Fratelli d’Italia, l’ordine del giorno presentato serviva a “confermare la disponibilità del governo ad affrontare il tema” sulla possibilità di subordinare a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido la concessione della sospensione condizionale della pena in caso di condanna per reati sessuali. Ma malgrado il buonsenso che c’è nella norma, e la possibilità di far diminuire i rischi per le possibili vittime, la maggioranza del Parlamento non ne ha voluto sapere. Andrea Coletti dei 5stelle ha detto che la castrazione chimica sarebbe palesemente in contrasto con la Costituzione e con le convenzioni internazionali firmate dall’Italia, probabilmente perché non ha idea di quanti paesi europei adottino la pratica.
Evidentemente, i 5stelle a braccetto con il PD e Forza Italia preferiscono tutelare pedofili e stupratori, piuttosto che donne e bambini.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
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