Chi è James Vance, il candidato di Trump alla vicepresidenza

L’aveva promesso Donald Trump. E così è stato: durante la convention repubblicana iniziata lunedì a Milwaukee, sua prima apparizione in pubblico dopo l’attentato subito a Butler sabato, ha confermato ufficialmente il nome del suo candidato alla vicepresidenza in caso di vittoria alle elezioni del prossimo 5 novembre.

Il prescelto è James Davide Vance, figura piuttosto particolare del panorama politico americano per diverse ragioni. Innanzitutto la giovinezza: ha appena 39 anni ed è il primo millenial che entra in un ticket presidenziale. Poi il suo carattere ed il suo atteggiamento: la stampa a stelle e strisce ne parla come di un uomo molto ambizioso e desideroso di essere sempre al centro dell’attenzione. Un po’ come Trump insomma, del quale pare essere l’erede designato.

Stella in ascesa del firmamento repubblicano, Vance ha avuto un’infanzia difficile: sua madre era tossicodipendente e lui è stato cresciuto dai nonni. Poi però ha fatto carriera, prima nel corpo dei marines e poi come scrittore: la sua autobiografia, “Hillbilly Elegy”, nel 2016 lo ha reso celebre. Nel libro, divenuto un bestseller e poi anche un film, Vance racconta la sua giovinezza a Middletown, cittadina dell’Ohio. Sullo sfondo, l’America rurale ed impoverita, in cui era difficile conquistarsi la stabilità garantita da un posto di lavoro. Lui, comunque, è riuscito a farsi strada: ha studiato, si è laureato ed è diventato un imprenditore di successo nel campo della tecnologia e della finanza.

Poi, come ricordato, l’ascesa politica, che risulta dunque abbastanza recente. Nel gennaio del 2023 Vance è stato eletto senatore dell’Ohio e in tale veste non ha mancato di sostenere l’ex inquilino della Casa Bianca che, forse anche per questo oltre che per la sua grande abilità nella raccolta fondi per il partito repubblicano, lo ha scelto come vice in questa nuova corsa. La stampa lo definisce un populista conservatore e ricorda che in passato le sue considerazioni su Trump non sono sempre state lusinghiere, anzi: non sono infatti mancate, nel corso degli anni, numerose e puntuali critiche al tycoon. Oggi però Vance sembra aver cambiato decisamentre idea: appoggia infatti Trump difendendolo a spada tratta. E critica duramente Joe Biden. Quest’ultimo, poco dopo l’annuncio del ticket, lo ha attaccato sui social scrivendo che Vance “parla in modo grandioso dei lavoratori, ma lui e Trump vogliono aumentare le tasse sulle famiglie della classe media, spingendo al contempo su ulteriori tagli fiscali per i ricchi”.

A proposito delle posizioni di Vance sui diversi temi caldi che agitano il dibattito politico-sociale negli Stati Uniti e non solo, è difficile darne un quadro significativo ed esaustivo: mentre infatti su alcuni dossier chiave mantiene una certa rigidità, su altri risulta aver ammorbidito non poco le sue idee. Quel che sembra certo, comunque, è che il giovane Vance, in caso di vittoria, seguirà il solco tracciato da colui che lo ha scelto come vice. Secondo gli esperti, la candidatura del senatore dell’Ohio, oltre a portare nell’establishment governativo americano un elemento forte di novità e freschezza, dovrebbe servire a rafforzare la presa di Trump sull’elettorato popolare e populista. D’altro canto, però, c’è il forte rischio che duo non venga affatto apprezzato da moderati e centristi, il cui peso, in un contesto anche internazionale pieno di tensioni come quello di questi mesi, non è escluso risulti determinante quando si tratterà di andare al voto.

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