Chico Forti manda in tilt la sinistra: “Ringrazio Meloni, in contatto da 10 anni”

Chico Forti ha mandato in tilt la sinistra. Non che lui sia un politico o che fosse questo il suo intento. È solamente la realtà dei fatti a dare fastidio alla sinistra, a smontare anni di narrative in cui gli esponenti dei governi precedenti si dicevano continuamente al lavoro per il rimpatrio dell’ex velista dal carcere di Miami. Tutte chiacchiere che non hanno portato a nulla. Poi è arrivata la Meloni e ha risolto tutto in pochi mesi. Le cose sono andate pressoché così, quasi letteralmente potremmo osare dire. Memorabile l’annuncio di Di Maio, allora, nel 2021, a capo della Farnesina, sull’imminente ritorno di Forti, accolto con furore dal suo Conte (ora non più suo) e dai dem. Annunci invecchiati male, malissimo.

I contatti tra Chico e Giorgia da 10 anni

Intervistato da Bruno Vespa nel suo Cinque Minuti, Chico Forti ha raccontato di aver ritrovato, nel carcere di Verona dove ora sta scontando la sua pena, dei valori “che era 24 anni che non ritrovavo” rispetto a Miami, dove “il carcere è basato totalmente sulla punizione”. Ha raccontato il suo incontro con la mamma, la sua condizione di ergastolano. Poi il rapporto con Giorgia Meloni, creato tramite Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ambasciatore e ministro degli Esteri e oggi al Senato con Fratelli d’Italia: “La prima persona che mi parlò di Giorgia fu l’ambasciatore Giulio Terzi, è rimasto un contatto quasi dieci anni fa e ancora adesso è una persona che ha fatto molto per me”, ha detto a Bruno Vespa. Forti ha poi raccontato il momento in cui ha ricevuto la notizia dell’imminente rimpatrio: “Il primo marzo ho ricevuto una chiamata che ha scombussolato il mio penitenziario. Mi hanno detto: “Forti, hai una chiamata dalla Casa Bianca”. La prima persona che mi parlò fu l’ambasciatrice italiana a Washington e mi disse: “Sono qui con il presidente Biden e con il primo ministro Giorgia Meloni, che vorrebbe parlarti. All’inizio l’ho ringraziata indipendentemente da quale fosse il risultato e lì lei mi ha dato la notizia: “Siamo finalmente riusciti a convincerlo, torni a casa””.

Un governo che sa farsi rispettare

Parole che spiegano bene l’importanza di aver ritrovato un governo serio che sa farsi rispettare. Fino a pochi mesi fa, il rientro in Italia di Chico Forti era soltanto un lontano miraggio. Nessuno si sarebbe aspettato che di lì a poco, dopo 24 anni di carcere americano, l’ex velista sarebbe stato rimpatriato. E a dirla tutta, si era ancora scettici di fronte all’annuncio ufficiale dell’imminente ritorno da parte di Giorgia Meloni. Scetticismo giustificato dai precedenti: stava per terminare il 2021 quando l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio annunciò il rimpatrio di Chico Forti tramite un video pubblicato sui social. Tutta la sinistra che appoggiava quel governo giallo-rosso, accolse la notizia con gioia e sui loro giornali Forti era quasi raccontato come un innocente. Tuttavia, a quell’annuncio non ci fu nessun seguito: Chico Forti è rimasto a Miami per altri tre anni, finché a Palazzo Chigi non è salita Giorgia Meloni. La sua ascesa al potere ha consentito un’accelerazione dei lavori per il rimpatrio, arrivato poche settimane fa, dando una chiara dimostrazione di serietà nel mantenere le promesse assunte. La questione è la seguente: Chico Forti è riuscito a tornare in Italia per scontare la sua pena perché finalmente è arrivato a guida della Nazione un governo che ha saputo far valere la sua posizione nei confronti dell’amministrazione americana. Non si tratta dunque di un’Italia che insegue i suoi alleati, ma di un’Italia che sa farsi rispettare. Le parole di Chico Forti confermano poi un’altra verità: quella che l’impegno di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia è sempre stato forte per lavorare al rimpatrio dell’ex velista, che ha potuto trovare nel centrodestra una speranza su cui fare affidamento. Speranza poi concretizzatasi. Il rientro di Chico Forti è dunque merito dell’impegno costante, decennale e corroborato una volta giunta a Palazzo Chigi, di Giorgia Meloni.

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