Cina, Rampelli (VpC-FdI): Ambasciata, Pechino ci spia?

Il blocco delle assunzioni dei funzionari delle ambasciate voluto dai 5ST, è diventato un problema di sicurezza nazionale.

“Sicurezza nazionale a rischio. Il blocco delle assunzioni nelle ambasciate, decise dal governo Conte, ha costretto la nostra rete diplomatica all’estero ad assumere contrattisti esterni scelti da agenzie interinali. Bene ha fatto il nostro deputato Andrea Di Giuseppe a denunciare il problema che potrebbe avere ricadute importanti. Finché si tratta di rappresentanze diplomatiche in Stati democratici va bene, ma questo sistema è adottato anche in Cina. La nostra ambasciata si è vista costretta a reperire attraverso agenzie interinali, ovviamente legate al governo di Pechino, personale per lo svolgimento di compiti estremamente delicati come il rilascio di visti per l’ingresso. A oggi non abbiamo alcuna garanzia che questi addetti siano al di sopra di ogni sospetto, non conosciamo la loro formazione e la loro adesione al nostro sistema di regole e valori. Il timore è che possano essere stati infiltrati addetti funzionali agli interessi cinesi e inseriti nel sistema dati italiano. In base alla legge 91 del 1992, comma 3, poi chiunque lavori anche all’estero 5 anni a servizio dello Stato italiano ha diritto alla cittadinanza”.
“È di tutta evidenza che questa norma dev’essere cambiata. Per questo motivo stiamo preparando una Pdl per modificare tale anomalia a tutela dell’interesse nazionale. Conferire la cittadinanza a un contrattista scelto da Pechino attraverso ‘selezioni’ fatte sulla base delle indicazioni di una dittatura comunista che considera l’Italia terra di conquista ci sembra sinceramente troppo”.

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