Cina. Terzi (FdI): sicurezza economica significa indipendenza

“Oggi, con i ricercatori di Sinopsis – un think tank specializzato sui rapporti di sicurezza economica e di attività di condizionamento da parte cinese nei mercati UE, che già nel Novembre 2021 presentò un rapporto in Senato sulle agenzie di influenza del Partito comunista cinese – abbiamo discusso nel dettaglio la strategia economica cinese in Europa. Con un particolare focus su Repubblica Ceca e Italia, sono intervenute autorevoli voci del mondo istituzionale, diplomatico – tra i quali la parlamentare ceca Eva Decroix e il Rappresentante di Taiwan in Italia Vincent Tsai – e della ricerca. Ciascun relatore, presentando diversi aspetti, ha nell’insieme riportato una visione condivisa: sicurezza economica significa indipendenza, catene di approvvigionamento sicure, produzione diversificata. Il quadro emerso dalla Repubblica Ceca è preoccupante: la Cina è diventata il più grande mercato estero per molte aziende ceche, tra cui Škoda Auto, e tale presenza ha fortemente contribuito a generare una situazione economica nazionale compromessa in termini industriali e di sicurezza. Su settori come l’auto elettrica, le rinnovabili o l’ITC, la Cina di fatto insegue una politica di export industriale – grazie alla sua sovracapacità produttiva – che riversa nei nostri mercati. Una strategia, quella di Pechino, ben nota all’UE che presenta ulteriori aggravanti se pensiamo a quanto denunciato dall’IPAC nei giorni scorsi sul caso Volkswagen nello Xinjiang, regione che il Parlamento europeo già dal 2020 condanna per il sistema di lavoro forzato gestito dallo Stato, in particolare per lo sfruttamento degli Uiguri e altre etnie. A tal proposito è stato ricordato che gli Stati Uniti, nel 2021, hanno adottato lo Uyghur Forced Labor Prevention Act, che vieta l’importazione dei prodotti dallo Xinjiang. Tra le conclusioni emerse, vi è l’appello ai Paesi Euroatlantici, assieme a tutti quelli che rispettano le regole e norme del mercato libero sancite dal WTO, di seguire un approccio di de-risking per fronteggiare l’eccessivo squilibrio commerciale e quella strategia volta a creare dipendenza che Pechino proietta a livello globale”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della commissione Politiche Ue di Palazzo Madama in occasione del convegno “Aspetti della sicurezza economica, un caso di studio: Italia e Repubblica Ceca”, tenutosi oggi presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica.

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