Una massima del filosofo Ludwig Wittgenstein recita “Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”
E, in effetti, la sinistra radicale e i grillini sono i meno adatti a parlare di sviluppo e governo del territorio o, meglio, sono titolatissimi, ma come odiatori disfattisti sempre pronti a dispensare accuse infondate e critiche sprezzanti, fatte solo per dimostrare che ancora esistono e che sono gli unici depositari del verbo.
Ora, senza scomodare la decrescita felice auspicata dall’elevato Beppe Grillo, o il disastro del superbonus 110% introdotto dal governo Giuseppi Conte che ha lasciato alle generazioni future un conto da pagare di 109 miliardi, di cui 12 miliardi di truffe, in tutta evidenza, i risultati funesti della “governance” a 5 stelle a tutti i livelli istituzionali sono ben conosciuti, una vera e propria “filiera del nulla”.
A tal proposito ricordo che l’ex assessore alla Transizione Ecologica della Regione Lazio, Roberta Lombardi, annunciò in pompa magna un progetto di riconversione per Civitavecchia che avrebbe generato oltre tremila nuovi posti di lavoro per i tre anni di impianti. Che fine hanno fatto? Non è dato sapere perché alla conferenza stampa non ha mai fatto seguito un solo atto concreto.
Ricordo anche che l’ex sindaco Cozzolino e la sua vice Lucernoni, quando amministravano hanno imposto ai civitavecchiesi di restituire all’Enel oltre 17 milioni di euro (soldi sporchi secondo loro) ed hanno regalato 300 milioni di euro ad Enel che si era obbligata ad investirli in impianti di energia rinnovabile. E per quanto riguarda lo sviluppo portuale come dimenticare l’acclamata istituzione della Zona Logistica Semplificata che avrebbe dovuto favorire il rilancio dei traffici commerciali dello scalo e che invece è stata sonoramente bocciata dal Ministero della Coesione in quanto non rispondente alla normativa.
Mi fermo qui per indulgenza, ma invito i rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle e di Unione Popolare a riflettere sulla loro capacità amministrativa per comprendere i motivi per cui il “popolo” da loro tanto decantato ha scelto di farsi governare dal centrodestra a tutti i livelli.
Da parte mia, stiano tranquilli, come rappresentante di Civitavecchia in Regione, mi sto impegnando e mi impegnerò al massimo per garantire un futuro florido al territorio, tutelare le imprese locali e i lavoratori, incalzare l’Enel a rispettare gli impegni presi a fronte di 80 anni di servitù energetica.
Io non scappo come la loro ex candidata a Presidente della Regione, Donatella Bianchi, che non ha fatto neanche un giorno da consigliera, si è dimessa subito dopo aver raccolto un misero 10% alle elezioni dello scorso febbraio.
Sono determinata a mettere a terra ogni iniziativa possibile, perché lo devo agli oltre 16.200 cittadini che mi hanno dato fiducia nella sola Provincia di Roma (a fronte dei poco più di 15.000 raccolti da Unione Popolare in tutta la Regione), e lo devo a tutti gli abitanti del comprensorio di Civitavecchia, in cui sono nata, vivo con la mia famiglia, e lavoro.
Su questo impegno son ben accompagnata dall’assessore allo Sviluppo Roberta Angelilli, dal Presidente Francesco Rocca e dall’on. Alessandro Battilocchio, insieme ci stiamo muovendo non alla ricerca di una visibilità poco utile, ma con uno spirito di squadra indispensabile a vincere questa sfida epocale per un futuro sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale.