Cittadinanza, Fratelli d’Italia: sia più facile per stranieri di origine italiana

Continua la nostra analisi del decreto sicurezza varato dal governo giallo-verde (le altre puntate sono qui). Come sempre si prenderanno in esame le nuove norme o eventuali modifiche delle vecchie anche in rapporto a cosa Fratelli d’Italia, il partito che più incarna i valori della destra italiana, chiede e avrebbe voluto.

In questa parte, cominciamo analizzando la Domanda di protezione reiterata e presentata in frontiera. L’art. 9 stabilisce che lo straniero che presenta domanda reiterata – vale a dire richiede di nuovo protezione dopo averla avuta bocciata – per impedire l’esecuzione dell’allontanamento, non può restare sul territorio nazionale; il termine per l’esame della domanda reiterata scende da 18 a 5 giorni. È inoltre introdotta una procedura accelerata e di frontiera per chi presenta domanda di protezione alla frontiera o nelle zone di transito, dopo essere stato fermato per avere eluso o tentato di eludere i controlli di frontiera. La domanda sarà esaminata con una procedura di frontiera, cioè un esame svolto alla frontiera con apposite commissioni che saranno in seguito istituite. A tal fine si istituiranno fino a 5 nuove sezioni delle Commissioni territoriali. La domanda reiterata in fase di esecuzione di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale si presume presentata allo scopo di impedire l’esecuzione di tale provvedimento e pertanto non è esaminata. Viene escluso l’effetto sospensivo del ricorso giurisdizionale avverso la decisione di inammissibilità di una domanda reiterata.

In linea di massima, la posizione di Fratelli d’Italia circa questa norma coincide, con una considerazione: 5 nuove sezioni sono oggettivamente poche. Fratelli d’Italia, in proposito, propone l’istituzione delle Commissioni territoriali permanenti e potenziate nei Centri Governativi di prima accoglienza, affinché le domande di asilo presentate vengano esaminate con immediatezza, e risolte in tempi davvero brevi.

Passiamo ora all’esame di altri due punti, l’Esclusione dal registro anagrafico dei richiedenti asilo e la Riforma della Cittadinanza. Al primo punto, l’articolo 13 del decreto prevede che i richiedenti asilo non si possano iscrivere all’anagrafe e non possano quindi accedere alla residenza. Al secondo punto, riforma della cittadinanza, l’art. 14 del decreto prevede che sia modificata la legge italiana sulla cittadinanza del 1992. La domanda per l’acquisizione della cittadinanza potrà essere rigettata anche se è stata presentata da chi ha sposato un cittadino o una cittadina italiana. Finora le domande per matrimonio non potevano essere rigettate. Il contributo richiesto per la domanda aumenta da 200 a 250 euro, inoltre è prolungato fino a 48 mesi il termine per la concessione della cittadinanza sia per residenza sia per matrimonio. È inoltre introdotta la possibilità di revocare (o negare) la cittadinanza a chi viene condannato in via definitiva per reati legati al terrorismo. La revoca è possibile entro tre anni dalla condanna definitiva, per decreto del presidente della repubblica su proposta del ministro dell’interno.

Dice Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, riguardo a questi due importanti punti presi in esame: bene l’inversione di tendenza rispetto ai governi precedenti. E’ positiva la stretta sulla concessione della cittadinanza considerando che l’Italia è il primo paese della UE per concessione di nuove cittadinanze, con circa 180.000 cittadinanze conferite nel 2015, pari a oltre il 20% del totale della UE. Ma nell’affrontare il tema della cittadinanza, andrebbe ulteriormente agevolata la concessione della cittadinanza agli stranieri di origine italiana, in particolare provenienti da quegli Stati in forte difficoltà, come ad esempio il Venezuela. Questa è la risposta da destra e patriottica alla possibile esigenza di immigrazione in Italia. Inoltre, nei due punti presi in esame, non si fa cenno al necessario riordino dei flussi migratori. Da tempo Fratelli d’Italia propende per una immigrazione selezionata in base alla maggior compatibilità con il nostro tessuto socioculturale. Ad esempio, prediligendo una immigrazione di popoli di origine europea (e cristiani) o di quelle popolazioni che dati alla mano creano meno problemi di sicurezza. Infine, manca l’obbligo di superare un esame che accerti la conoscenza di lingua, della storia e della leggi italiane al fine di ottenere la cittadinanza, esame praticamente richiesto in tutto il mondo in circostanze simili.

Per finire con il capitolo immigrazione, analizziamo anche la norma sulla Riduzione del gratuito patrocinio. Si punta a responsabilizza il difensore della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato, escludendo che questi abbia diritto all’anticipazione prevista, nei casi in cui l’impugnazione – proposta o coltivata – sia dichiarata inammissibile. Al riguardo Fratelli d’Italia è molto preciso: la disposizione mira a ridurre le spese di giustizia a carico della collettività, ma si tratta di un mero palliativo. Le misure sono del tutto insufficienti. Per raggiungere davvero il condivisibile obiettivo, occorrerebbe:

  •  trasferimento delle impugnazioni per espulsione dinanzi alle sezioni specializzate e adozione del rito camerale anche per esse; abolizione del doppio grado di giudizio nelle ipotesi in cui è rimasto;
  • esclusione dell’automatismo del gratuito patrocinio, per le azioni giudiziarie degli immigrati irregolari;
  •  potenziamento del numero dei magistrati assegnati alle sezioni speciali.

Si conclude qui la nostra analisi punto per punto della parte decreto sicurezza riguardante migranti e immigrazione. Come avrete potuto voi stessi constatare se vi siete dati la briga di leggere i nostri articoli in proposito, varie modifiche sono state introdotte dal governo giallo-verde alla vecchia normativa in vigore, ma sono ancora poche rispetto a quello che ci si sarebbe potuti aspettare da un governo di centrodestra qualora Mattarella ci avesse dato la possibilità di “tentare” di farne uno.

Delude anche un po’ la posizione morbida di Salvini in questo decreto. Comprendiamo benissimo le sue difficoltà a cercare di far coincidere due posizioni antesignane tra loro, come possono essere quelle della Lega contenute nel programma di centrodestra, con quelle del Movimento 5s, condivisibili anche dalla sinistra estrema, ma è questo lo scotto che si paga cercando un accordo con chi fino al giorno prima ti ha solo pesantemente insultato.

Speriamo, comunque, con questi 4 articoli dedicati al decreto nella parte immigrazione, che tutti possano essersi fatti un’idea precisa sia della normativa sia dei tanti problemi che l’immigrazione selvaggia sta comportando alla nostra Nazione.

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Decreto Sicurezza 2018

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