“Le ammissioni e la difesa a dir poco in ritardo, e dettate solo dalla reazione di Ilaria Bugetti alla lettera del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli al presidente Antonio Mazzeo riguardo alla propria occupazione professionale, sono il modello, al di là dei fatti contingenti, di una metodologia sistemica di arroganza che caratterizza la sinistra e il suo metodo. Non dichiarare in modo trasparente e pubblico, come da dettami di legge, quale sia il proprio lavoro, è la prova di una supponenza spocchiosa che un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe mai avere per suo stesso ruolo. E che invece connota la metodologia politica di sinistra, da sempre.
L’aggravante, alla luce delle parole di Ilaria Bugetti, sta in una neppur troppo sottesa convinzione di intoccabilità. Perché nel suo curriculum non c’è traccia del lavoro che Bugetti è stata costretta ad ammettere di ricoprire? Ha qualcosa da nascondere o pensa di essere superiore alla legge? Chi è mosso dalla certezza di vincere per principio e da una superbia che deriva da anni di poltrone precedentemente occupate dal proprio partito, dimostra solo disinteresse per i cittadini, che invece dovrebbero essere il cuore della missione politica di chi si candida a sindaco. Evidentemente, per la sinistra e per Bugetti, si può andare in barba alle leggi, perché gli elettori sono ritenuti indegni di ricevere trasparenza. Non è niente di tutto questo ciò che Prato merita”.
Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.