Conservatori e patrioti di destra, non di estrema destra

Ci vuole poco a passare per fascisti, neonazisti ed estremisti di destra agli occhi, affetti da strabismo ideologico, delle sinistre occidentali, soprattutto quelle postcomuniste, che, in
quanto a fanatismi e dogmatismi dovrebbero prima guardare a casa loro. E’ sufficiente ostacolare il loro cammino, con le armi della democrazia e superandole in qualche competizione elettorale, per venire descritti come inquietanti personaggi in orbace. La sinistra italiana poi, quella del PCI-PDS-DS-PD, è sempre stata solerte nel vedere camicie nere o brune dappertutto, non solo a destra, ma ovunque vi sia stato un ingombro per le sue aspettative, dai democristiani ostili al compromesso storico, ai liberali troppo destrorsi per i gusti dei compagni come Giovanni Malagodi, al socialista Bettino Craxi, che fu peraltro, in tutta la sua vita, un leader di centrosinistra, fino ad arrivare al centrista di fatto Silvio Berlusconi. Non parliamo delle criminalizzazioni mediatiche operate a carico di Matteo Salvini e successivamente, per quanto riguarda Giorgia Meloni.

Dopo tutte le evoluzioni della destra italiana, delle quali abbiamo parlato più volte su La Voce del Patriota, avvenute fin dai tempi del Movimento Sociale Italiano, quando la premier non era nemmeno al mondo, c’è ancora, a sinistra, qualcuno che ha il coraggio di chiedere alla numero uno di Palazzo Chigi di saldare i conti in sospeso con il fascismo. Oggigiorno, i veri nostalgici del periodo mussoliniano sono a sinistra visto che in quella parte non si parla d’altro. Naturalmente, la “fascista inguaribile” Meloni non può che frequentare in Europa altri partiti fascisti o nazistoidi e senza dubbio di estrema destra. I maledetti “sovranisti”, chiamati così in maniera dispregiativa e qui, occorre spendere qualche parola per fare chiarezza sul concetto di sovranismo. Se tutelare i rispettivi interessi nazionali e voler passare da questa UE ad una più efficiente confederazione di Nazioni, per salvare la comunità continentale e non per distruggerla, come Giorgia Meloni, Marine Le Pen, Santiago Abascal e altri hanno in mente di fare, significa essere sovranisti, allora, evviva il sovranismo! Alcuni giornali, già piuttosto esperti in interpretazioni forzate e campate per aria, hanno parlato del recente videomessaggio di Giorgia Meloni presso la kermesse madrilena di Vox come di un ritorno alle origini della premier. Secondo le ben poco lucide analisi di quei giornalisti più affezionati alla tessera di partito che a quella del loro ordine professionale, la Meloni, una volta
giunta nella stanza dei bottoni, avrebbe posto un freno alla propria identità di destra, (in ogni
caso, quando fa comodo ai media militanti, la premier è a volte la versione femminile del Duce,
e in altre, diventa simile a Draghi e Monti), ma, per le vicine Europee, si rivelerebbe disponibile
a rimpatriate “cameratesche”. Giorgia Meloni non può fare ritorno in un luogo che non ha mai
abbandonato, sia come leader di opposizione che in qualità di Presidente del Consiglio, ovvero,
la destra conservatrice e patriottica, conservatrice sui valori e riformista in economia, in Europa
e nelle Istituzioni italiane, lontana dalla contrapposizione ideologica del Novecento. E il partito
spagnolo Vox di Santiago Abascal non è una congrega di estremisti di destra, bensì un soggetto
conservatore quasi sovrapponibile a Fratelli d’Italia. E’ meglio precisare ciò perché in certi
resoconti giornalistici, guarda caso italiani, Vox è stato presentato ai lettori come un partito
post-franchista, quando invece esso è sorto da una scissione del Partito Popolare spagnolo e il
suo leader, Santiago Abascal, è nato nel 1976, un anno prima di Giorgia Meloni e uno dopo la morte di Francisco Franco.

La propaganda banale delle sinistre cosiddette antifasciste potrebbe consolarsi con Marine Le Pen, vista sempre come fumo negli occhi dai radical-chic italiani ed europei, peccato però che una certa linearità e limpidità della leader del Rassemblement National francese stia frenando la pur feconda fantasia di personaggi come Elly Schlein e Giuseppe Conte, laureati in scienze della banalità. Marine Le Pen, smentendo così i vari sospetti di putinismo che le sono stati scaricati addosso in più anni, ha approfittato di un articolato intervento, tenuto qualche mese fa nell’Aula dell’Assemblea nazionale francese, per ribadire la propria vicinanza all’Ucraina aggredita e stigmatizzare il comportamento illegittimo della Russia. Ha riaffermato di recente di non perseguire l’uscita della Francia dalla NATO e nemmeno dalla Unione Europea, che è da cambiare radicalmente, ma non da affossare secondo le intenzioni del RN. Dinanzi alla pessima uscita dell’europarlamentare tedesco Maximilian Krah, di Alternativa per la Germania, (AfD), partito membro del gruppo europeo Identità e Democrazia, lo stesso di RN e Lega, che ha sostenuto come le SS naziste non fossero totalmente criminali, Marine Le Pen è stata categorica e netta. Il Rassemblement National non siederà più in nessun gruppo all’Europarlamento in cui vi sia Krah, sospettato inoltre di legami occulti con Russia e Cina.

Bisogna dire che la stessa AfD ha provveduto subito ad isolare l’europarlamentare. Marine Le Pen, visto che i sondaggi le sorridono, si prepara alla possibilità di succedere a Emmanuel Macron e quindi cerca di diventare, per così dire, più moderata, visto che dovrà confrontarsi con i partner europei e la Casa Bianca? Non è tanto questo, ma è la vera identità della destra europea, quella di RN, ma anche di Vox e Fratelli d’Italia, che viene fuori al naturale, senza distorsioni giornalistiche. Una destra conservatrice, radicata in Occidente, che è libera da determinati recinti ideologici ed estremismi illiberali novecenteschi.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.