Conte annuncia: Italia in recessione

Come se si fosse svegliato di colpo, il premier Conte si avvede della non confortante deriva dell’economia italiana ed esordisce: “Dai dati del quarto trimestre del 2018 mi aspetto un’ulteriore contrazione del Pil”, ammette mesto, ma subito si affretta ad aggiungere: “Anche se i dati congiunturali sono sfavorevoli, non dobbiamo girare la testa dall’altra parte. Il fatto positivo è che non dipende da noi, ma da fattori esterni”. Poi cerca di allungare uno zuccherino: “Ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto e ripartire con entusiasmo, lo dice anche l’Fmi”.

Del resto, il nostro Presidente del Consiglio non poteva continuare a fare finta di nulla dopo che pure l’Ufficio parlamentare del bilancio ha messo nero su bianco nel Rapporto sulla politica di bilancio che, rispetto a valutazioni precedenti, i rischi di un ribasso sono consistenti. Nel Rapporto si legge anche che il conseguimento di molti obiettivi è “esposto a una serie di criticità nonché soggetto a rischi e incertezze che riguardano il quadro macroeconomico” non del tutto avulso anche dalla composizione della manovra fiscale. Ed ecco che così arriva anche la mazzata sulla legge economica del governo, che evidentemente continua a non piacere.

In più, da qui a Maggio si apre davanti all’esecutivo una sorta di “percorso di guerra”, che inizierà con l’arrivo dei dati Istat sulla crescita di fine 2018, seguiti dalla definizione del Def con le nuove stime del governo, e per finire con le previsioni di primavera dell’Ue nonché il rating stimato di Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s. E per non farci mancare nulla, da qui a maggio sono anche previste otto aste di Bot più quattro di Ctz-Btp, che saranno un robusto test sul grado di appeal che riscuotono i nostri titoli del debito pubblico sui mercati.

E dunque le dichiarazioni di Conte sono apparse come un volersi “buttare avanti per non cadere indietro” alla luce delle stime preliminari sull’andamento del Pil nel quarto trimestre 2018 che proprio stamattina l’Istat renderà pubbliche. Non sarà un caso che nel suo discorso Conte ha puntualizzato che sebbene non sapesse cosa le stime diranno, era il caso di ricordare a tutti che si tratta in ogni caso di un giudizio su un periodo in cui la politica economica non era stata comunque dettata dal governo attuale. Tutta colpa del passato, dunque, e Padoan non l’ha presa bene, rilasciando subito una dichiarazione in cui ha definito certi giudizi “infami e ignoranti”. E, probabilmente, la polemica non finirà nemmeno qui.

Conte, poi, durante un suo intervento a Milano presso il Consiglio generale di Assolombarda, ha anche tentato di introdurre una nota di ottimismo, con che risultato non è chiaro. “La nostra economia è destinata a crescere “, ha detto, “Ma per riuscire dobbiamo lavorare insieme, progettagli gli strumenti per far crescere l’economia in modo robusto e duraturo”. Il premier ha poi proseguito parlando direttamente “al cuore” degli industriali: “Dire che consideriamo le imprese come un nemico o un ingombro è quanto di più sbagliato possibile”, ha detto sfoderando il suo miglior affascinante sorriso. “Vogliamo rilanciare il tessuto produttivo, perché l’economia italiana continua a essere frenata da fattori strutturali. Dobbiamo ripartire con uno spirito di collaborazione. Questo governo ha tanto entusiasmo e tanta voglia di riscatto. È un imperativo etico e ideale. Questa voglia di cambiamento che abbiamo intercettato ci ha dato una forte investitura, che abbiamo ancora, che ci responsabilizza”.

Sarà ma per ora questa “rivoluzione del nuovo” proprio non l’abbiamo vista, anzi. La manovra è stata tutta d’impostazione assistenziale, e infatti i mercati e gli industriali non hanno gradito. Non saranno un po’ di belle parole a cambiare l’aria che tira…

RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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