Ogni tanto compare, e così ci ricordiamo che Giuseppe Conte è l’attuale Presidente del Consiglio. Ha parlato ieri, su un tema che riguarda e interessa tutti: la prossima manovra. Conte l’ha già annunciata come: “Seria, rigorosa e coraggiosa”, per poi aggiungere che sarà accompagnata da modifiche strutturali, in cui sembra che tutto il governo riponga la massima fiducia perché, ha aggiunto: “siamo convinti che saranno le riforme la leva per la crescita economica e lo sviluppo sociale”.
Non parla molto Conte dei problemi che hanno tenuto in fibrillazione il governo nei giorni precedenti, come la TAV, la TAP, e la presidenza RAI, che per ora restano in una sorta di limbo, eppure incombenti sull’ottima tenuta dell’esecutivo. Solo riguardo alla prima questione, si limita a dire che è sotto l’attenzione dell’esecutivo e che come anticipato dal ministro Toninelli, si stanno esaminando costi e benefici per arrivare magari a una revisione integrale. Il premier parla invece di dove recuperare il denaro necessario per la manovra. Dice il Presidente del Consiglio: “Le risorse saranno ricavate da un’attenta opera di ricognizione degli investimenti attualmente programmati e delle spese. Non andremo a toccare settori strategici come sanità, scuola, ricerca perché assicurano una prospettiva di sviluppo. Una fonte di risorse sarà un riordino delle tax expenditure, le agevolazioni, anche con una ridefinizione molto organica di queste ultime“. Un discorso tutto sommato in politichese, un filo nebuloso se non la chiara impressione che molte agevolazioni verranno rimosse con inevitabile aumento del carico fiscale. Poi due parole su Foa e quindi sulla Presidenza Rai, che Conte dice di ritenere una figura di gran valore, con un curriculum professionale di tutto rispetto. Parla anche di un nuovo codice per gli appalti, annunciando semplificazione normativa e burocratica che, se davvero dovesse avverarsi sarebbe una vera e propria panacea.
Naturalmente, Conte non dimentica un accenno alle due grandi promesse elettorali di Movimento 5stelle e della Lega: reddito di cittadinanza e riforma fiscale, che definisce un tassello importante per tutta la manovra, ma si guarda bene di accennare ad un aumento dell’IVA come ventilato dal ministro Tria, immediatamente censurato da Salvini e da DiMaio. Diversa sarebbe la posizione del governo sulla cancellazione del bonus del 80€, la famosa “mancia elettorale” introdotta da Renzi e confermata da Gentiloni, che potrebbe servire proprio per finanziare almeno in parte le promesse dei due partiti, almeno a voler leggere i titoli dei giornali anch’essi però subito censurati dai portavoce di governo. La Flax tax sui redditi incrementali, come proposta dalla Meloni, che si potrebbe inserire subito nella manovra a costo zero, sembra invece non interessare il governo, forse perché non è farina del sacco dei due “primi uomini” che lo concertano. Infine, il Presidente del Consiglio ci tiene a omaggiare il suo governo, paragonandolo quasi a un monocolore per sottolineare il clima di lavoro molto buono. Dice: “Quando ci riuniamo al tavolo trovo persone molto ragionevoli, con capacità di confrontarsi sui problemi del Paese con un approccio pragmatico che mette sempre al centro la cura gli interessi degli italiani. Poi c’è diversità sul modo di interpretarli, ma l’obiettivo è realizzare il cambiamento che abbiamo assicurato, questo è il collante di questa esperienza di governo.” Poi Conte commenta anche i rapporti tra Italia e UE riguardo alla legge di bilancio: “Per quanto riguarda i rapporti con la Commissione Ue ci presenteremo a testa alta, io non ho chiesto nessun atteggiamento di favore, abbiamo anticipato le linee direttive, ma non ho mai chiesto una concessione: ci presenteremo con un programma serio, coraggioso, che tuteli i nostri interessi, saremo molto seri, duri, rigorosi ma non irragionevoli e scriteriati“.Due parole Conte le spende anche sulla questione vaccini: “La posizione del governo sui vaccini è molto chiara. Ci sono ovviamente delle prescrizioni normative o regolamentari per la scuola dell’obbligo che mi sembrano molto chiare. Al momento, ne ho discusso con il ministro Grillo, si parla di un emendamento ma non c’è nulla di concreto. Non verrà fuori nessuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all’istruzione differenziando tra scuola dell’obbligo e scuola non dell’obbligo“. Non dice nulla Conte sulla dura posizione presa dall’Associazione Nazionale dei Presidi, che si oppongono alle circolari Grillo e Bussetti che ritengono inattuabile sostenendo che “il diritto alla salute è più importante del diritto allo studio”.