Sono 264 i migranti che sono sbarcati sabato sera a Pozzallo, in Sicilia. Tra loro una bambina di 15 giorni partorita in Libia e con ancora tracce di sangue sul suo corpicino. Pare che questa bambina sia nata in seguito all’abuso subito dalla madre che ha raccontato ai soccorritori di esser stata violentata durante la permanenza in un campo di detenzione libico e di aver partorito da sola, in un hangar.
L’imbarcazione è stata scortata nel porto dalle motovedette italiane dopo che nel pomeriggio era stata intercettata nelle acque della zona Sar maltese ma le autorità de La Valletta non solo non erano intervenute, ma avevano invertito la rotta. Malta aveva infatti preso il coordinamento delle operazioni di soccorso.
Sulla vicenda il vicepremier Matteo Salvini torna a puntare il dito contro La Valletta, segnalando che “un pattugliatore maltese ha invertito la rotta, abbandonando un gommone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia: è l’ennesima vergogna, degna di questa Unione europea incapace e dannosa”.
Resta la delusione per un Governo incapace di andare oltre gli slogan dei ” Porti Chiusi” che non trovano sostanziale realizzazione quando a sbarcare sono decine di barconi di disperati come questi, senza i riflettori puntati sulle navi delle ONG, ma con un problema annoso che continua a manifestarsi e continuerà a farlo finchè non sarà attuato un Blocco Navale al largo delle coste libiche, come Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni chiede, clamorosamente inascoltata, da mesi.