“Una transizione energetica pragmatica e non ideologica, che punti sulla neutralità delle tecnologie in un mix che prenda in considerazione tutte le alternative alle fonti fossili, e l’auspicio di una nuova diplomazia energetica, che moltiplichi le occasioni di cooperazione tra Nord e Sud del mondo, come previsto dal nesso clima-energia che è uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa. Sono i due elementi rilevanti che l’Italia, attraverso la sua delegazione e l’intervento del presidente Giorgia Meloni, ha portato in dote alla Cop29 di Baku”.
Lo afferma il copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia-Ecr, responsabile ambiente ed energia del partito.
“Giorgia Meloni è stata l’unica leader del G7 insieme a Keir Starmer a parlare a Baku, a sottolineare quanto per l’Italia siano importanti i temi legati alla tutela dell’ambiente connessi anche alle necessità energetiche. Occorre lavorare su un altro aspetto: serve uno sforzo condiviso e globale per ridurre le emissioni climalteranti, altrimenti ciò che, ad esempio, sta facendo l’UE sarà inutile. Vanno in questa direzione i progetti per la decarbonizzazione che l’Italia sta realizzando con gli Stati africani, attraverso partenariati paritari”.